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PAESE CHE VAI, CULTURA CHE TROVI: SALUTI E ESPRESSIONI IN MAROCCO

di Veronica Mosticone
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PAESE CHE VAI, CULTURA CHE TROVI: SALUTI E ESPRESSIONI IN MAROCCO

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Photo Credits: https://www.toursamarruecos.com/it/galleria-di-viaggi-in-marocco/

Fare le valigie e trasferirsi in un altro Paese è sempre un modo di mettersi in gioco, a prescindere dal Paese. Ci troveremo sempre a confronto con usanze, costumi, modi di dire e di fare che “a casa” non ci sono.

E’ stato cosi anche per me, quando mi sono trasferita a Rabat. Il Marocco non era il primo Paese straniero in cui ho vissuto, ma era il primo Paese extraeuropeo che presentava più differenze rispetto all’Italia. Con il tempo ho iniziato a scoprire punti in comune con la cultura dei Paesi mediterranei, ma nei primi tempi ho dovuto imparare a destreggiarmi con usi ed espressioni tipiche di qua.

A proposito di primi incontri ed espressioni tipiche, condivido con voi quelle che sono per me fra le più “strane” ma anche le più ancorate.

  1. Baci baci e ancora baci!

Una delle prime cose che mi ha lasciata sconcertata sono i baci che ci si scambia quando si conosce o si incontra qualcuno. Da italiana che sono, mi viene sempre spontaneo tendere la mano quando faccio una nuova conoscenza. Qui non funziona, proprio per niente! Quante volte la mia mano è caduta nel vuoto e mi sono ritrovata fra le braccia di persone sconosciute che non ti danno i classici due baci sulla guancia, ma ben quattro baci! Destra, sinistra, destra, destra. Si, gli ultimi due baci si danno sulla stessa guancia. Quante volte mi sono sbagliata! Devo dire che questa usanza l’ho riscontrata più con le donne che con gli uomini, e rimane una cosa a cui non mi sono ancora abituata.

  1. Sfida al saluto più lungo

Un usanza che mi fa sempre un po’ sorridere è la sfida al saluto più lungo. Un classico saluto a due è questo:

A: Salam 3alaikom, ça va ? Labess? Kolchi bekheir? (Ciao, come stai? Tutto bene? Tutto bene?)

B: W 3alaikom assalam, hamdolah kolchi bekheir (Ciao, grazie a Dio tutto bene)

A: Hamdolah, w assa7a labess? (Grazie a Dio, e la salute va bene?)

B: Hamdolah, wnti labess? (Grazie a Dio, e tu tutto bene?)

A: Hamdolah, kolchi bekheir. W l3aila bkheir? (Grazie a Dio tutto bene. E la famiglia sta bene?)

B: Hamdolah, w l3aila dialik? (Grazie a Dio, e la tua famiglia sta bene?)

A: Hamdolah, w mama w baba? (Grazie a Dio, e mamma e papà?)

B: Hamdolah, 7ta houma bekheir. (Grazie a Dio, anche loro stanno bene)

E cosi via finché uno dei due molla.

Vi lascio immaginare la mattina quando la donna delle pulizie arriva in ufficio e ci saluta tutte (Siamo in 8).

  1. Hamdolah (Grazie a Dio)

Come si capirà dal dialogo di saluti, Hamdolah (Grazie a Dio) è un’espressione molto presente nelle conversazioni fra marocchini. Talvolta viene usata per rispondere a situazioni in cui normalmente ci verrebbe più che altro da imprecare.

Per esempio, l’hanno scorso sono stata scippata, giusto prima del confinamento. Nella borsa avevo tutto l’essenziale, ma spesso, raccontandolo, mi son sentita dire “Hamdolah”. E’ più che altro usato sottintendendo “Poteva andare peggio”.

Scritta “Hamdolah” (Grazie a Dio)

  1. Inchallah (se Dio vuole)

Mi sento di dire che questa è l’espressione più temuta dagli stranieri in Marocco. Dire di no non fa parte della cultura marocchina. Almeno non esplicitamente. E quindi capita spesso che tu proponga a qualcuno di vedersi per un caffè e che ti risponda “Si, Inchallah”. Ecco, questo non è un si. Molto spesso questo è un “no” cortese. Ed è una risposta data in moltissime situazioni. Per esempio, quando fai riparare qualcosa, o porti un vestito al sarto e chiedi se sarà pronto entro una certa data, ti sentirai rispondere “Si, Inchallah”.

A me vengono i brividi ogni volta che confermo l’orario al tassista perché mi porti in aeroporto. In quel caso comincio a preoccuparmi anche un’ora prima dall’orario predefinito. Per precauzione, lo faccio arrivare anche mezzora prima che non si sa mai! (Attenzione, guai a dirlo ai marocchini!)

  1. Bessa7a (con la salute)

Bessa7a (pronunciato bessaha) è un’altra espressione molto usata. Letteralmente significa “con la salute” e, come Hamdolah, anche questa talvolta è usata in situazioni per me inappropriate.

Si usa soprattutto per dire “buon appetito”, ma in generale è un’espressione che si applica a tutte le situazioni che ti portano benessere o che ti fanno bene. Per esempio, lo si dice all’uscita dall’hammam, o dal parrucchiere oppure quando si fa un acquisto.

Una volta mi è stato detto anche alla fine della mia pausa sigaretta, e questo per me rimane ancora un mistero.

Io e un’amica post-hammam

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5 Commenti

Giovanni 13/02/2021 - 02:55

Molto interessante! Complimenti Veronica.
Hai pubblicato altro? Dove lo posso trovare?

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Veronica Mosticone 14/02/2021 - 14:14

Ciao Giovanni, grazie! Trovi tutti gli articoli che ho pubblicato cliccando su “Chi sono”. 🙂

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JONEY R 07/03/2023 - 20:05

Molto interessante! Complimenti Veronica.

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vip 21/01/2024 - 13:26

che blog fantastico, grazie mille per tutte le tue informazioni

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Hassan 10/02/2024 - 17:57

Hello,

Your post is absolutely interesting.

Thank you for sharing it with us.

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