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Paese che vai cibo che trovi

di Laura Saija
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Quando la salute non è questione di priorità

Una cosa che ho notato vivendo da tanti anni all’estero, e di cui il Bel Paese dovrebbe andare fiero,  è la cautela con cui viene trattato il cibo.

Mai in Italia mi sono trovata sulla sedia di un dentista per aver morso una pietra trovata nel pane, o un seme  nelle barrette energetiche che mangi prima di andare in palestra.

Da quando vivo in Lesotho ho trovato una serie di sorprese nei miei acquisti al banco del supermercato.

Per fare alcuni esempi:

una pietra nella farina.

Una lumachina morta (probabilmente da indigesto) nel sacchetto di avena.

Un non-ancora-identificato corpo (contundente o…contro un dente?!) nel riso.

E il seme dell`albicocca triturato in forma di barretta di frutta di secca?

Il Lesotho non è l`unico Paese dove tali noie mi siano capitate.

Una sera, affamata di rientro da un interminabile viaggio in autobus dal nord al sud del Brasile, ordinai la pizza da asporto. Ci trovai sopra un tenero scarafaggio stecchito.

Pensai, all’epoca, fosse un omaggio della casa. Ma mi ricordai che era in Messico e non in Brasile che si mangiano i grilli al forno!

La sorpresa più grande fu quando, tornata al negozio, il pizzaiolo mi disse che non poteva cambiarmi la pizza, ma che mi avrebbe offerto il gelato. Così,  senza dare enfasi al mio sentimento di disgusto, chiesi licenza.

In Italia probabilmente la pizzeria avrebbe chiuso battenti per un po’. Non pensate?

Non sono una “criticona” in genere.

Forse al contrario, tendo a giustificare tutti i difetti di un paese nella speranza di adattarmi.

Sono spinta dall’amore per il diverso, la comprensione per le differenze e blablabla.

Ma in Lesotho, cosi’ come in Belgio, di questi episodi ne ho vissuti tanti. Tante volte ho comprato formaggi freschi e  gettati nel cestino appena arrivata a casa, per fare un altro esempio. Quell’odore poco gradevole e il colorito giallognolo sono sintomi dell`aver lasciato il prodotto fuori frigo a lungo. Ma non basta a essere rimborsati e men che meno a condividere il senso di qualcosa non correttamente eseguito e che può danneggiare il cliente.

Una sera d`estate in un ristorante, cambiando idea sul suo ordine, la mia amica si scusò di non volere più ordinare la trota salmonata: il cameriere le rispose che non c`era alcun problema perché l`avrebbero ricongelata… potete capire che, al di là della buona intenzione del cameriere, fossimo scioccate entrambe.

Per simili incidenti, in Italia, una compagnia si scuserebbe inviando qualche campione o una e-mail di scuse, ma qui sembra che sia io l`aliena al dover andare a farmi curare un dente!

Non è una novità che il cibo italiano e la sua enorme industria subiscano costanti controlli a sorpresa. Non dubito che in taluni ristoranti l`igiene ancora non sia la priorità, certo. Ma se, che siano spinti dalla cultura del cibo o dal non voler rischiare una visita del dipartimento di igiene, ristoranti e supermercati prestano attenzione alla catena alimentare, ci sarebbe da esportare questa cura tutta Made in Italy in molti paesi esteri.

Mastica che ti passa…

Ridendo di me stessa, penso che l`aver imparato a masticare più lentamente faccia parte di questo gioco al quale sto partecipando. Un po` come se stessi vivendo sull`Isola dei Famosi senza notorietà, e dovessi superare varie prove, dalla guida dal lato opposto al non rompermi i denti durante il pranzo!

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2 Commenti

Solare 11/06/2017 - 02:32

Quando vivevo a Londra nel pacchetto dell’insalata abbiamo trovato una specie di enorme bruco che ci ha lasciato talmente basiti che ancora oggi le insalate già lavate cerco di evitarle. Non l’avevo mai pensata come una differenza di cultura nei confronti del cibo ma in effetti devo dire che il rispetto che noi italiani abbiamo per il cibo anche qui in Australia manca completamente. Ho mangiato in posti che in Italia non avrebbero avuto la licenza neanche per scherzo…licenza di uccidere appunto!

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Laura 11/06/2017 - 10:06

Ahah infatti Solare! A me non piace criticare inutilmente usi e costumi ma l informazione che si ha in Italia e’spesso piu vasta che altrove. Questi sono piccoli esempi, ma a chi non e’ successo di prendere un’ intossicazione dopo aver mangiato qualcosa di possibilmente compromesso?

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