Se mio marito sapesse che ho deciso di scrivere di cucina credo riderebbe per più di un quarto d’ora di fila: mi ha sempre definita “la donna che fallisce anche scaldando il latte al microonde” e, devo ammettere, che un po’ di ragione ce l’ha. In effetti l’unica cosa che io so fare davvero bene con il cibo è mangiarlo, ahimè!



Parlano e parlano e parlano….del figlio che si è preso in moglie la più lazzarona del villaggio e che passa più tempo a rifarsi i capelli che a riempire la pancia del marito; della figlia ormai trentenne che se non se la prende il cugino tornato dall’Europa almeno come seconda moglie non se la prende più nessuno – perché troppo vecchia – e chissà cosa dirà la gente se dovesse mai restare “jeune fille“, zitella: meglio andare presto da un “marabout“, il capo spirituale, che faccia una bella preghiera per lei, non che poi si pensi che nessuno la vuole perché la famiglia non ha saputo educarla a dovere.
Parlano e parlano e parlano fino a che: “Paréna. . . è pronto!!”
Chi sono