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Quando parenti ed amici vengono a trovarci…

di Margherita Irlanda
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Una delle cose più belle dell’essere expat, per me, è quando amici o parenti vengono a trovarci.

In 10 anni di vita all’estero mi è capitato tante volte di avere ospiti, spesso per la mia irrefrenabile abitudine di invitare tutti a casa, a volte pure persone conosciute da poco.

Tra i momenti più belli, dell’avere ospiti, c’è quello di andare a prenderli all’aeroporto, l’ansia di vederli quando le porte si aprono, spuntano quei sorrisi enormi e quegli abbracci immensi. E’ una sensazione meravigliosa.

Pochi giorni  fa e’ venuta a trovarmi una mia carissima amica, che è entrata a far parte della mia vita già da adulta (15 anni fa) ma che da subito ha occupato un posto importantissimo nel mio cuore, con la quale ho condiviso miliardi di risate, tantissime lacrime e a volte pure qualche muso, per poi tornare a condividere le cose belle.

Siamo diventate mamme in periodi diversi, ma con grande sintonia e partecipazione, nonostante la distanza.

E infatti ci chiamiamo Sister tra di noi, perché è ciò che siamo: SORELLE, in un senso anche più ampio, perché scegliamo, ogni giorno, di esserlo, senza che sia un vincolo di sangue a deciderlo.

La mia amica e la sua splendida famiglia ha deciso di visitare Dublino per qualche giorno, prima di incontrarci. Sono arrivati di giovedì. Io e il mio compagno siamo scesi giù a Dublin ( noi viviamo a Derry, nel Nord, a circa 3 ore e 1/2 di macchina) la domenica e siamo stati lì fino al lunedì. Dublino l’avevano già girata in nostra assenza, quindi quei due giorni  ci siamo limitati a girovagare per il centro.. pioggia permettendo.

Poi con un furgone (stile pulmino delle suore come qualcuno desiderava), gentilmente prestatoci dalla sorella del mio compagno, siamo risaliti verso Derry. Un lungo viaggio accompagnato prevalentemente dal sole. Tutto quel tragitto a parlare delle cose nuove e ricordare le cose vecchie, mentre le sue due bimbe dormivano (per quasi tutto il viaggio) e il suo adorabile compagno, ormai fratello pure lui, a farci domande sulla nostra routine irlandese e a tenerci informati sulle previsioni meteo, per il resto della settimana.

Qui in Irlanda, da nord a sud, purtroppo, il meteo e’ capace di condizionarti la vacanza
negativamente,
ma non con visitatori così, che nonostante l’ingombro, extra, dei passeggini (nel senso che hai più difficoltà a ripararti velocemente dalla pioggia), si sono adattati a tutte le intemperie, senza mai un lamento. Due eroi, che hanno amato ogni singolo panorama, corrente, temperatura, raggio di sole, cibo, bevanda e via dicendo.

Devo dire che in tutti questi anni in Irlanda mi è capitato, a volte (per fortuna poche) di ospitare amici o parenti che si sono lagnati delle condizioni meteorologiche irlandesi dalla mattina alla sera, manifestando il loro disappunto chiaramente, senza rendersi conto della ridicolaggine delle loro pretese. Perché’ .. parliamoci chiaro..aspettarsi cieli chiari e sole a 25-30 gradi in Irlanda, in qualunque stagione dell’anno, è pari alla pretesa di andare in Sardegna a luglio, lamentarsi delle temperature africane, perché convinti di trovare fresche brezzoline da 18 gradi ad attendervi.

irlanda-parenti-amiciL’Irlanda, specialmente da ottobre a maggio, e’ molto piovosa, ma quest’anno i miei amici sono stati particolarmente “fortunati”, perché è stata l’estate più bagnata e fredda degli ultimi 100anni. Record dei record. Meno male che tante pinte di Guinness e diversi Irish coffees hanno riscaldato lo spirito avventuriero di questi amici insostituibili, che dopo la gita a Dublino, hanno ammirato le Giants di Causeway, Belfast, le mura, i Murales e il ponte della pace di Derry. Si son commossi davanti al monumento per i caduti di Bloody Sunday (quelli a cui gli U2 hanno dedicato la famosa canzone Sunday bloody Sunday) e quello dedicato ai repubblicani, detenuti ingiustamente, morti dopo 66 giorni  di sciopero della fame in carcere. Ogni cosa, anche la più piccola, li ha affascinati ed emozionati, e non è cosa comune, ma è tipica di chi possiede una grande ricchezza, quella di percepire il viaggio come arricchimento personale attraverso la conoscenza di paesaggi e culture diverse, e non come un extra tic da appuntare nella lista dei paesi visitati, da mostrare agli amici rimasti a casa.

Ora, loro, son tornati nella calda e soleggiata terra natia, e noi ci siamo sentiti un po’ tristi, ma come ha detto qualcuno prima di partire il bene che ci vogliamo sarà in grado di far assaporare quelle cose belle della vita per cui una distanza ha un valore talmente tanto irrisorio da non far mai rattristare. La fiducia che quel bene che si lascia sarà sempre lì ad attenderti per una prossima volta fa in modo di avvertire il distacco come un arrivederci… di quelli che poi arrivano presto(cit.).. come la pioggia con il sole, in Irlanda.

Buon viaggio a tutti.

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