In un venerdì di ordinaria follia, mentre tento di raggiungere la mia dolce metà sull’altra sponda del Mare del Nord.
“Ma chi me l’ha fatto fare?!”
Venerdì, ore 15.
Presto, scatta! È ora di correre a prendere l’autobus! Norvegia, sto arrivando! Aspettami Y. finalmente domani mattina ci rivedremo! Ci sono solo un pullman-treno-treno-corsa-traghetto a separarci!

Non posso perderlo!
Il treno è già pronto al binario 6 e mi catapulto a prendere un posto a seder— Dai, cazzo, è già tutto pieno?! Ma come…?!? Ok, va bene, me ne starò in piedi, tanto sono stata seduta tutto il giorno in ufficio, male non fa. Mi basta solo collegare il telefono alla presa così posso ricaricarlo e chattare allo stesso tempo:
Are you on the train?
Yes! No seats, again!
🙁 hug hug
Ecco, ci mancava anche l’odore della birra alle 4 del pomeriggio. In Danimarca è concesso bere a bordo dei treni, lo so benissimo, ma non riesco mai ad abituarmici. Ma perché oggi è così intenso? Mi sembra di essere immersa in una vasca… Oh, porc… Cosa ci fa tutta la birra per terra!? Già ubriachi a metà pomeriggio, eh Mr. Viking? Beh… è pur sempre venerdì, dopotutto…
L’interregionale ha raggiunto la sua ultima fermata, ora non mi resta che aspettare la coincidenza locale, il trenino che da Hjørring mi porterà a Hirtshals.
Si tratta solo di pazientare una quindicina di minuti.
Perché questo dannatissimo treno non è ancora arrivato?! Sono 20 minuti che aspetto e sarebbe già dovuto essere qua. Nessun messaggio di ritardo è apparso sul tabellone delle partenze, ma non venite a dirmi che questo non è un ritardo. O magari Hirtshals è tarata sul fuso di Londra? Ho un traghetto da prendere, ed i traghetti non aspettano!
Facing an issue here. The train is delayed.
Ooh? By how much?
Dunno. We are all waiting, but no info is given.
Can you fetch the ferry??
If it does not appear in 10 minutes, I gotta take a taxi.
E, diamine, i taxi costano uno sfracello.
Proprio quando sto per comporre il numero del servizio, il fischio del treno si fa sempre più vicino.
Dieci secondi… Guardo il cellulare…
Otto… Sette… Guardo il treno…
Cinque… Quattro… Guardo l’orologio…
Due… Uno. Ok, credo di potercela fare.
Sono al limite, ma ho ancora una possibilità di arrivare in tempo. Salto sul treno appena si aprono le porte. Non cerco nemmeno un posto dove sedere, sebbene il convoglio sia vuoto. Il timore di un ennesimo ritardo che mi impedirebbe di prendere la coincidenza fa crescere la tensione. Batto i piedi con ritmo incalzante, mentre guardo le porte chiudersi.
On the train now.
Good! You take Fjordline, ya?
Yes…
The station is on the other side of the dock.
Don’t remind me 😡
So che dovrò scattare come Ben Johnson e attraversare l’area portuale per giungere al punto d’imbarco.
Sono già le sette di sera e il buio la fa da padrone. Mi preparo con lo zaino sulle spalle e non appena salto fuori dal treno vengo spinta via da una raffica di vento straordinariamente potente, che mi fa perdere l’equilibro.
“Chi me l’ha fatto fare…” mi ripeto, sgusciando tra la gente, evitando i passanti, cercando di orientarmi in una zona che conosco fin troppo bene. Il tempo scorre, non posso esitare. I traghetti non aspettano.
“Aspettami Y. Sto per arrivare!”
Il traghetto si allontana dall’attracco e viene scosso dalle onde di un mare invernale, agitato e indomabile.
Mi siedo e riprendo fiato: ancora non ci credo, forse le ore in palestra sono servite a qualcosa! Chiudo gli occhi e sento della musica provenire dalla sala principale: sarà iniziato l’intrattenimento serale. Potrei unirmi alla festa per un po’, bere un bicchiere di vino…
Mentre mi dirigo verso il ponte 7, sembra di stare sulle montagne russe: non si riesce nemmeno a camminare in linea dritta. Il traghetto ondeggia, cerco un appoggio per non cadere. Decisamente, questa non è serata. La musica continua imperterrita, ma la sala è semi-deserta.
Vorrei sedermi, ma vengo travolta da un acuto senso di nausea. Questa notte si prospetta romanticamente disgustosa, abbracciata alla tazza del water, cercando di centrare il buco per non vomitare sul pavimento.
Una notte di ordinario pendolarismo nordico. 😉
Chi sono