Pensieri flash sull’amicizia interrazziale
La settimana scorsa Solomon, mio figlio di 17 anni, è andato come tutti i giorni in palestra.
Alla fine della sua ora di allenamento mi ha detto che andava a fare un giro con amici.
Quasi tutti africani.
Cerco sempre di scoprire dove e soprattutto con chi va.
Domenica dopo pranzo, per esempio, è andato a trovare un amico a casa.
Un ragazzino figlio di papà italiano e mamma keniota.
Qui, figli di coppie miste ce ne sono tante.
L’altro giorno mi ha chiesto di poter andare a trovare una amica venuta dall’Irlanda in vacanza.
E’ figlia di un uomo irlandese e una donna keniota, ma vive in Irlanda e viene a Malindi ogni anno per le vacanze.
Oggi, dopo pranzo, io ero al bar con amici per una chiaccherata e Solomon è passato a salutarmi. Sempre prima di andare in palestra.
Credo lo abbia fatto solo per presentarmi un nuovo amico.
Era infatti con un ragazzo americano trasferitosi da poco, con la madre, qui a Malindi.
Credo che tutto questo sia positivo per i ragazzi che vivono in un contesto multiculturale.
Per loro non ci sono amici italiani o americani o kenioti.
Per loro non ci sono amici bianchi o amici neri.
Per loro c’è l’amicizia.
Quella bella, vera, colorata.
Colorata quasi come l’arcobaleno.
Chi sono