E’ la domanda che mi sento fare praticamente ogni giorno quando incontro qualche sconosciuto che, scoprendo che parlo turco, inizia a chiedermi cosa ci faccio qui…
In genere cercano una risposta da soli e la frase seguente è “sei sposata/fidanzata con un turco! ..è per amore che vivi in Turchia!” e sorridono come se avessero trovato il Sacro Graal.
E io ovviamente li smonto rispondendo che no, non sono sposata, non sono fidanzata, non sono qui per amore (anche se le intenzioni sono quelle di sposare un turco, che devo ancora incontrare).
La realtà è che non lo so nemmeno io… Perché la Turchia?
Sono arrivata nel 2012, per caso. Dopo i colloqui di selezione come assistente turistica ero stata contattata dall’agenzia, che mi ha confermato che avrei lavorato con loro e che la mia prima stagione sarebbe stata in Turchia, Bodrum. Ok, non ne sapevo più di tanto, non era una delle mete che avrei scelto, ma nemmeno scartato..
E poi sono arrivata a Bodrum la sera del 6 maggio.. colline buie, ma una città meravigliosa, con le lucine sulle collinette, nel centro città, con centri commerciali che mi ricordavano quelli italiani e mi facevano sentire meno lontana da casa.. Mi sono innamorata del posto, del mio villaggio e della gente, uomini e donne..
Dopo 3 settimane sapevo già che alla fine della stagione avrei pianto di disperazione, non avrei voluto più andarmene. E così è stato.. Ho passato l’ultimo mese di lavoro a piangere contando i sempre meno giorni che volavano troppo velocemente.. Chiaro, volevo rivedere la mia famiglia, ma mi sarebbe mancato troppo il posto, la gente, il cibo..
I turchi sono dei gran testardi.
L’agenzia me li aveva paragonati ai sardi, ed effettivamente hanno una testa di coccio e se ti ci metti contro, non ottieni nulla. Devi girarci intorno, senza dirgli direttamente che hanno torto, ma cercando di fargli capire che hai ragione. E una volta imparato come fare, armata di tanta pazienza, passando sopra le “ingiustizie” che sul lavoro venivano fatte ai miei ospiti (e capendo come raggirarle) ho stretto dei forti legami con lo staff locale del hotel.
In Turchia gli amici sono molto cari.
Come da noi ci sono amici amici e amici/conoscenti. Non è importante da quanto tempo tu li conosca. Sono capaci, anche solo dopo poche ore di conoscenza, se ci si è trovati bene, di farti qualsiasi favore.
L’altra sera per esempio ho conosciuto un ragazzo di 24 anni alla serata latino americana della mia Scuola di ballo. Lo vedevo per la prima volta. Abbiamo ballato giusto qualche pezzo e scambiato 2 chiacchiere. Ma poi abbiamo preso il traghetto insieme visto che entrambi viviamo sull’altro lato della penisola. Ci siamo scambiati i contatti, per semplice amicizia. Non ci siamo sentiti per 2 giorni e il terzo giorno gli ho scritto, non avendo altra soluzione se non lui, se poteva portarmi da Çanakkale a Istanbul 2 giorni dopo. Mi sono vergognata a chiederglielo. Ci conoscevamo da così pochi giorni e gli chiedevo un favore così grande.. sono ben 5 ore di macchina. E lui ne doveva poi rifare altre 5 per ritornare a Çanakkale!
Si è tirato indietro con qualche scusa secondo voi? No, si è reso disponibile e ha fatto di tutto per riuscire a portarmi. Nonostante non fossimo amici di vecchia data. E nonostante sapesse che probabilmente non mi avrebbe rivista.. insomma non voleva nulla in cambio! In Italia, forse per mia sfortuna non so, ho ben poche amicizie così, bastano 2/3 dita per contarle. E sono amicizie di lunga data…
Qui in Turchia ho un fratello, ovviamente non di sangue, ma per me è un fratello davvero, Halil.
Abbiamo lavorato insieme per 5 mesi nel 2013 e da allora ci siamo sempre sentiti, e sempre in modo solo amichevole. Quando ero in Francia, quando ero in altre zone della Turchia così distanti da dove era lui, noi continuavamo a sentirci, a raccontarci i problemi, ad esserci nei momenti di bisogno. Soprattutto lui lo devo ammettere. Mi scrive per chiedermi come sto, se ho problemi, se sto bene, se ho bisogno di soldi. Abbiamo condiviso lavoro, problemi, le mie vacanze (lui lavorava ma nel tempo libero giravamo), belle e brutte notizie e anche se ora è in una zona della Turchia completamente opposta alla mia, so che c’è..
Un’altra cosa che amo di qui sono i tempi.. più lenti!
All’inizio non li riuscivo a comprendere. Sono sempre fermi a bere te, o a fumare. Un po’ di lavoro e poi sosta.. calmi, rilassati.. (ma mai come gli arabi, ci mancherebbe!!!).
Bene, dopo un po’ ho iniziato a capire il loro modo di fare, e ad invidiarli. E pian piano questo modo di fare è diventato mio.. Me ne sono resa conto di recente, dopo alcuni giorni di vacanza ad Istanbul. Io ero una viaggiatrice che non si fermava di fronte alla stanchezza, mi alzavo presto e giravo senza sosta fino a sera, giusto un panino al volo, niente soste per caffè, colazioni al bar o altro. In genere nemmeno per un vero pranzo.
Ora invece mi alzo, colazione con l’ormai irrinunciabile tè (il caffè non sono riuscita più a berlo dopo le prime 2 estati qui), poi esco.. Cammino un pochino visitando qualcosa ma poi ecco che dopo un’ora e mezza massimo mi devo fermare per un te con sigaretta, proprio come i turchi. E poi riparto e poi sosta.. Come sono cambiata anche io qui!
E questo però mi piace.. vita più rilassata, non dico lenta perché non sono lenti, ma rilassati sì. Non si fanno i mille problemi che ci facciamo noi. Pensano più a se stessi, spesso anche troppo, perché quando si confrontano con altre nazionalità che non sono abituate al loro modo di fare potrebbero risultare anche maleducati.. Però a me ormai piace.
Si lavora, si corre, si va di fretta, questo sì. Ma si trova comunque sempre il tempo per un çay e per una sigaretta. Relax, take it easy mi dicono spesso.. ed effettivamente sembra un po’ il loro mantra.
Di questa nazione mi piace la musica,
da quella tristissima che parla d’amore, a quella pop che amavo sentire in discoteca (cercandola su Shazam i primi tempi per impararla!), a quelle popolari, che accompagnano balli folk caratteristici, a quella “neniosa”, che però reggo solo per pochi minuti..
Mi piacciono i supermercati...
non so perché, è stupido lo so! Ma quando so che devo tornare in Italia per qualche settimana mi viene una nostalgia facendo le ultime compere nel supermercato locale.. tra quegli scaffali di pomodori, uova, burro, sale, salse.. Mi viene il magone a pensare che per un po’ non potrò vedere quei prodotti che conosco, in questi supermercati di cui conosco bene i nomi.. La stessa cosa non succede quando devo lasciare l’Italia per esempio. Detto questo, anche a me fa piacere trovare marchi italiani come Mulino Bianco o Barilla qui in Turchia, non tanto perché li mangi, quanto perché trovo un pezzo della mia cultura qui.. e anche io, per quanto non mi manchino gli affettati o la cucina italiana in generale, sento la mancanza della pizza di casa, della grigliata di carne con le costine, delle salse italiane…
Amo la Turchia.
La amo anche per i suoi paesaggi, le grandi città, la modernità, la storia e la cultura.. Ma quelle non possono essere uno dei motivi per cui sono rimasta. Ogni nazione ha qualcosa di meraviglioso.
Dopo la prima stagione a Bodrum sono stata 6 mesi in Egitto e poi 4 in Francia e poi in Grecia.. Tutte bellissime, tutte mi han dato qualcosa.
Ma il posto dopo ho sempre voluto tornare e dove ho sempre cercato di tornare era la Turchia.. il luogo che mi faceva sentire a casa! E ci sono sempre tornata, in un modo o nell’altro, inizialmente solo per le stagioni estive, in seguito anche in inverno..
Non so perché, so che quando mi chiedono Turchia o Italia il mio cuore batte per la Turchia, anche se non è questione di scelta. Sono due paesi diversi (seppur simili per tante cose di cui parlerò in un altro post), ognuno con i suoi pregi e i suoi difetti.
Quando mi chiedono uomini turchi o italiani invece sono decisa al 100%: turchi! Anche in questo caso non so perché. Lo sento.. Se mi chiedono delle donne devo ammettere che invece preferisco le italiane perché le turche spesso (non tutte eh!) sono più sciocche e viziate.
So solo che lo descrivo e lo sento come un paese magico.. quelle lampade di zucche essiccate con i vetrini colorati, o quelle come un mosaico di vetri.. magiche, non so come altro descriverle!!
So inoltre che la mia intenzione è quella di vivere qui per sempre.
Di sposarmi con un turco, di creare una famiglia mia qui in Turchia. Non so bene dove, nella parte ovest con grande probabilità (e speranza). E sto facendo di tutto per ottenere quello in cui credo.. e in cui spero!
E chissà… forse questa settimana ho intravisto più speranza del solito…ma di questo vi parlerò un’altra volta!!
1 Commento
Anche a me piaceva curiosare nei supermercati quando viaggiavo all’ estero! In qualche modo ci avvicina alla cultura locale ed è un ottimo allenamento per il nostro vocabolario 😊