Home Cultura & Società Pipistrello per cena!

Pipistrello per cena!

di Katia

Il piatto forte della cucina creola Seychellese  e’ il  CURRY DI PIPISTRELLO.sey boy

I pipistrelli qui sono diversi dai  nostri: li chiamano volpi volanti e somigliano in effetti  a  delle volpi, un po’ rossicci di pelo. A vederli da vicino sembrano dei cagnolini.

Quando  sulle isole non c’erano ancora  importazioni di carne dall’estero il PIPISTRELLO  era un piatto molto comune. Veniva catturato  con delle gabbie di legno  che sono ancora usate  dalla popolazione locale.

Oggi è piuttosto   raro trovarlo sulla tavola e viene preparato per lo più durante le serate creole. Io nel 2007, appena arrivata sulle Isole,  frugando nel congelatore di un emporio locale, pescai con le mani quello che sembrava uno strano pollo congelato, di dimensioni molto più piccole e poco convincente nella forma come pennuto. Solo alla cassa il gestore mi informò che quello era ottimo pipistrello fornitogli proprio il giorno prima dal vecchio Ron,  specialista nella cattura delle volpi volanti, e che stavo facendo un ottimo acquisto.

Pipistrello  a parte, che comunque vanta i suoi cultori, la  CUCINA CREOLA E’ DELIZIOSA. I seychellesi,  pur vivendo su delle isole, sono fortemente CARNIVORI e se possono scegliere tra pesce e carne non hanno dubbi: scelgono sempre la carne. Amano servirsi i cibo  dentro delle CIOTOLE , rigorosamente con il CUCCHIAIO o direttamente con le mani.

Fino  a qualche anno fa  si era soggetti a periodi di carestia da certi tipi di alimenti: a volte non si trovava  il latte per un mese, altre volte non erano disponibili  i limoni per 40 giorni oppure diventava irreperibile  il caffè ed  il fenomeno accadeva anche per generi  non alimentari. Questo era dovuto al fatto che  prima del 2009 le Seychelles erano molto  isolate dal resto del mondo ed avevano contatti e scambi commerciali  solo con altri stati socialisti come la Cina e Cuba. Solo  la comunità indiana, che qui è piuttosto numerosa, riusciva a far arrivare  i  propri prodotti.  Quando  entravi in un negozio ti capitava di dover comprare qualcosa dei cui componenti  o del cui funzionamento  non eri mai sicuro al 100% visto che la descrizione era in sola lingua TAMIL o HINDI … ma non avendo scelta dovevi comprare quell’articolo per forza e sperare che il buon senso ti guidasse nel suo uso e consumo.

Gli indiani, quando si si installarono sulle Isole durante la colonizzazione inglese,  portarono  l’abitudine alle VERDURE attraverso  gli CHATINI  (verdure scottate, sminuzzate e
condite con aglio, zenzero, cipolla, spezie e lime).  E poi hanno introdotto il CURRY, o « KARI » come dicono in creolo,  intendendo  qualsiasi cosa fosse  cusey ristornte spiaggiacinata con il LATTE DI COCCO.

Quindi  ecco che esistono Chicken Curry, Fish Curry , Banana Curry ecc. insieme ai quali viene consumato  il riso al vapore BASMATI e  le insalate con  gli chatini.

I dolci sono quasi tutti a base di COCCO e molto famoso è
il cocco caramellato che qui  chiamano « NOUGAT COCO ».

I Ristoranti CREOLI hanno l’abitudine di offrire  il BUFFET la sera e sono aperti  ad orari fissi generalmente tra le   19h00 e le 21h30 : dopo quell’orario chiudono.  Da Marie Antoinette, ristorante  poco distante dal centro di Victoria e considerato il santuario della cucina creola, si mangia “Kreol autentico ” in un ambiente molto coloniale. Vecchio pianoforte, sedie a dondolo in bambù all’entrata, tovaglie rigorosamente di carta o di plastica a imitazione delle vecchie tovaglie ricamante a mano di una volta.

I TAKE AWAY sono invece il posto dove i locali amano tantissimo andare a mangiare, soprattutto a pranzo, perché la sera di solito non escono. Si  fanno incartare o mettere nelle vaschette il riso al vapore, un qualche tipo di curry  e delle verdure  oppure il gettonatissimo pollo e patatine fritte.

Fino a 15 anni fa  tutti i seychellesi erano MAGRI e SLANCIATI: ora si comincia a vederne alcuni davvero OBESI ed i Take Away sono in parte i responsabili di questo fenomeno (assieme alle  bevande gasate ed  ai litri  di alcol che trangugiano senza  freno).

Ci sono anche dei CHIOSCHETTI che vendono frutta e frullati fatti al momento di stampo  casalingo estremo. Ecco come funzionano i chioschetti: la signora creola sistema un tavolo di fortuna per la strada di fronte alla propria casa, si attrezza con una prolunga per far lavorare  il mixer nella preparazione di succhi di frutta. Ogni qualvolta che i frutti stanno per finire a causa delle tante richieste di frullati e macedonie da parte dei  turisti che passano di lì, la signora chiama i suoi figli, che nel frattempo giocano a pallone, affinché la riforniscano di un secchio di manghi o di papaie raccolti dagli alberi adiacenti alla sua casa. Appena le secchiate di frutta arrivano la signora ricomincia freneticamente a sbucciare, spremere e servire fino a sera. Poi sbaracca tutto e rientra in casa.

Lungo la strada ci sono anche  i pescatori che vendono i PESCI che hanno pescato durante il giorno: il pesce è molto economico infatti costa circa Euro 3,00 al Kg.  (dorado, bonito, tonno ecc..) .

Ma la vera delizia è riuscire a FARSI INVITARE A CASA  di qualche seychellese. Una volta la cosa era spontanea ma  adesso i locali non sono più così disposti ad ospitare gli stranieri. Se lo fanno si fanno pagare e l’esperienza diventa un po’ artefatta.

Fregate myself at the RestaurantI BBQ seychellese della domenica  sulla spiaggia sono imbattibili. Intere famiglie si spostano con  le loro barchette e raggiungono  le spiagge più disparate. Si mangia, si ascolta la musica rigorosamente creola, si beve la birra locale SEYBREW…nel gran vociare generale può succedere che ci  invitino a mangiare qualcosa  con loro : è un’ esperienza imperdibile di gioia e di vitalità.

In quel caso si diventa subito « MON DALON » che in creolo significa « amico mio».

Condividi con chi vuoi

Ti potrebbe piacere

Lascia un commento