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Il Portogallo in tavola

di Valentina
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Mi piace conoscere un paese anche attraverso la sua tradizione culinaria, sia essa dettata dalle risorse del paese o da da motivi religiosi, come la cucina Kosher o Halal.

Sedetevi comodi: oggi vi servo il Portogallo, in tavola.

Il Portogallo mette in tavola per lo più i prodotti della propria terra. Pesce e carne non mancano mai. I vegetariani qui hanno vita difficile.

La cucina portoghese è sottovalutata: è un connubio di sapori che ricordano paesi lontani, le sue antiche colonie. Basti pensare alla cannella, immancabile nei dolci, al coriandolo presente nelle, zuppe, alle spezie per i curry di pesce o di carne.

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Cosa vi viene in mente, pensando alla cucina portoghese?

Le risposte più scontate saranno probabilmente il bacalhau (baccalà), le sardinhas (sardine) il liquoroso vino Porto e i pasteis de nata. In realtà il Portogallo è molto di più di questo ma, andiamo con ordine.

Il bacalhau (merluzzo seccato e salato) è sicuramente il piatto più rinomato, al punto che, secondo un detto portoghese, c’è una ricetta per ogni giorno dell’anno.

Il Portogallo importa la maggior parte del baccalà che consuma e rappresenta una buona percentuale delle esportazioni una volta lavorato, cioè salato ed essiccato. È un piatto che non manca in un menù portoghese. Grelhado (grigliato) À brás (sfilettato con patate, olive e uovo), con nata (panna) o sotto forma di croquetta, c’è ne per tutti i gusti.

Le sardinhas spopolano in tutto il paese, tanto da essere uno dei souvenir tipici come pesce in latta o nella versione in ceramica.

Nella versione assadas sono un MUST delle feste patronali di Lisbona che si svolgono a giugno. Si mangiano con le mani o, per i più schizzinosi, vengono servite su una fetta di pane. Il periodo migliore per consumare le sardine fresche è da fine maggio a settembre; surgelate, sono reperibili tutto l’anno.

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Il Porto è il vino liquoroso prodotto unicamente dai vitigni della valle del Douro.

I nomi delle cantine sono per lo più inglesi perché furono, appunto, gli inglesi a iniziarne la commercializzazione alla fine del XVII secolo. Per chi visita la città di Porto, consiglio una visita a una delle cantine.

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I Pasteis de nata sono dolcetti di pasta sfoglia ripieni di crema.

Sono ottimi caldi con una spolverata di zucchero a velo o cannella. A Lisbona potete ordinarli chiedendo un “pastel de Belem”, dal quartiere di Lisbona dove sono nati. Se vi allontanare dall’area metropolitana di Lisbona, alla richiesta di un pastel di Belem vi guarderanno con l’espressione tipica “Un altro turista!”: chiamateli pastel de nata. A Porto potete chiedere una Nata.

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Passiamo ad alcuni piatti regionali, seppur sia possibile incontrarli su tutto il territorio.

Arriva l’inverno e i menù si fanno più corposi. Oggi cominciamo dal Nord.

Il cavolo e le patate accompagnano molti piatti e sono i protagonisti del caldo verde, zuppa di cavolo e patate insaporita da salsiccia o lingua). C’è una diatriba tra i portoghesi e i galiziani sull’origine geografica del piatto.

Nei menù a Porto, non mancherà la tripa a moda do Porto (frattaglie con fagioli bianchi). Pochi chilometri più a sud, ad Aveiro e dintorni, ordinando la Tripa vi verrà servita una specie di crepe dolce, abbastanza spugnosa, da guarnire con zucchero e cioccolato (anche qui esiste la Nutella!). Il nome deriva dalla somiglianza con la trippa.

I portoghesi usano spesso nomi ambigui per i loro piatti, come per Ovos moles, dolcetti tipici di Aveiro, fatti di un interno di uovo e zucchero, e coperti da una ostia. Visivamente il colore è quello dell’uovo ma le forme sono le più svariate e richiamano motivi lagunari.

Altro piatto tipico di Porto è la Francesinha, una bomba ipercalorica. In sostanza si tratta di una stratificazione di pane bianco imburrato, salumi, una fetta di carne, il tutto ricoperto di formaggio fuso. Immancabili le patatine e la salsa unica con la quale innaffierete il piatto. Per la giusta dose di proteine, può essere servita con un uovo fritto. Consiglio di provarla a mezzogiorno così avrete tutto il pomeriggio per smaltirla.

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Per un aperitivo leggero, provate il famoso vinho verdeoriginario della regione del Minho (nord). Non aspettatevi che sia davvero verde: esiste in versione bianco, rosso o rosé. La denominazione deriva dal fatto di essere un vino giovane.

La prossima volta mi dedicherò alla cucina regionale del centro e del sud.

Quello che posso dirvi è che sedersi a tavola in Portogallo non vi costerà una fortuna.

Un pasto completo scelto tra le proposte del menù del giorno si aggira intorno ai 10-15€ o meno, se si evitano posti turistici. Di solito include l’immancabile Sopa (zuppa), un piatto di carne o pesce, e il dolce o caffè.

Ultimo consiglio.

Prima di servire i piatti principali, è abitudine portare pane, olive, burro e formaggi in tavola. Non sono compresi nel prezzo e il costo potrebbe essere quello equivalente a un menù.

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Bom Apetite!

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