Ho sempre ritenuto i propositi per il nuovo anno un po’ buffi, ridicoli, a volte perfino un po’ eccessivi… questo sino al momento in cui sono partita e il tornado della progettualità mi ha investito. La chiamano Legge del Contrappasso, suppongo. Ci pensavo proprio il giorno di Natale, mentre trascorrevo la giornata a Dresda con lo scopo di ricaricare le batterie a dovere.. ma facciamo un passo indietro.
Dresda, soprannominata anche da molti la “Firenze sull’Elba”, è la capitale della Sassonia e – nonostante disti una manciata d’ore in treno da Jena – non avevo ancora avuto il piacere di visitarla. Dopo una sveglia antelucana – la mia fidata coinquilina ha parlato di unchristliche Zeit e devo ammetterlo, le 4:50 proprio un orario ridente non lo sono… – mi sono messa in marcia armata di thermos di caffè e ho preso il treno, facendo una minitappa a Lipsia per aspettare la coincidenza. Lo ammetto, vedere l’alba era una cosa che non mi capitava da un po’ ed è stato subito un sorridere come un’ebete sperando che la ragazza seduta vicina a me non lo notasse…
Sono arrivata a Dresda che aveva appena iniziato a piovigginare – avete presente Fantozzi? Ecco.. – ma tra un sospiro e un portico sono riuscita a raggiungere il centro mediamente asciutta e a iniziare così le mie personalissime peregrinazioni tra chiese, palazzi e – naturalmente – l’Elba. Molti rimangono affascinati da questi luoghi che in effetti ricordano un poco il capoluogo fiorentino ma – pur capendo il perché di tale fascino – non sono riuscita a farmene conquistare per intero. Schade. (Peccato Nda)
In compenso, ho camminato un paio d’ore meditando su progetti, lavoro, futuro, carriera.. insomma, ho preso tutto il mio tumulto interiore, tutte quelle piccole cose che non mi facevano addormentare prima dell’una e le ho messe in fila. Nel mentre, ho passeggiato lungo l’Elba, scattato foto su foto su foto e sorriso ai genitori che cercavano di imparare come usare un long-board senza rendersi ridicoli davanti ai figli.
Dresda ti cattura con quella grandezza tutta barocca che non si può ignorare, salvo poi stupirti una volta superata la Brühlsche Terrasse con l’Elba davanti e – finalmente – la possibilità di riempirti gli occhi di spazi vuoti e d’acqua, di verde e dell’architettura tondeggiante dell’Augustusbrücke. Verso le 11:30 il sole ha finalmente fatto capolino, la gente ha invaso il Weihnachtsmarkt e i fedeli sono usciti dalla Frauenkirche e dalla Kreuzkirche, rendendole accessibili per una breve visita all’interno. Proprio in quel momento – mentre il mio stomaco mi ricordava in maniera ben poco poetica la fetta di pane e crema di nocciole delle cinque fosse stata digerita da ore – nel mezzo della piazza antistante la Frauenkirche un uomo al piano ha suonato QUESTA. Chi mi conosce sa quanto io ami Yann Tiersen, quanto sia legata alla sua musica per ragioni diverse e forse persino un po’ buffe… eppure, sentire le note di Comptine d’une autre été: l’après midi durante una delle mie “peregrinazioni” mi ha fatto sentire incredibilmente a casa e dannatamente bene.
Ed è lì che ho iniziato a realizzare come vorrei che il mio nuovo anno fosse e quello che mi piacerebbe fare – per me stessa e per gli altri – di questo 2016. Di seguito vi lascio qualche punto che spero diventi per tutti noi uno spunto di riflessione, di crescita, di messa in discussione.
Ecco, insomma, i miei propositi per questo 2016:
Gentilezza: non solo verso gli altri, ma anche – e soprattutto – verso noi stessi. In un mondo che corre e ci lascia spesso a chiederci se tutto quello che facciamo sia – in effetti – abbastanza -, fermarci un secondo per apprezzare noi stessi e coloro che amiamo dovrebbe essere un must.
Gratitudine: probabilmente spesso pecco nel senso opposto, in un tripudio di “danke” che fa sorridere amici vecchi e nuovi. Spesso, però, un grazie ci rivoluziona la giornata e ci fa sorridere quando proprio ne abbiamo tanto tanto bisogno. Ergo ricordiamoci di dire grazie. Anche a noi stessi.
Realizzazione: sentirsi realizzati non sempre è facile, ma da un piatto particolarmente ben riuscito a un appuntamento di lavoro andato bene, i piccoli traguardi quotidiani sono davvero tanti. Ricordiamoci di celebrare anche quelli, invece di concentrarci su quello che ancora non funziona..che ne dite?
Lentezza: so che sembrano solo parole, ma quante volte ci diciamo “non ho tempo” (per cucinare, per un caffè con gli amici, per una passeggiata in mezzo alla natura) e poi vegetiamo davanti al PC dicendo “mi rilasso un attimo”? Ecco, rallentare e riscoprire del tempo di qualità con e per se stessi mi sembra un buon proposito sempre attuale…
.. naturalmente ho anche in mente di riniziare a fare sport, di mangiare meglio e di fare meno shopping.. che credevate? 😛
Buon anno!!!
1 Commento
Mai stato a Dresda.