La prima domanda che mi viene posta, quando qualcuno nota che vivo negli Stati Uniti è: “Come hai fatto ad entrare? Che visto hai utilizzato?”
Il visto, o VISA, è il più grande ostacolo per chi decide di trasferirsi qui e, a meno che non abbiate qualche santo in Paradiso, o qualcuno a cui potete poggiarvi come dependent, le alternative per accedere agli USA sono poche. Cerco di darvi una breve spiegazione e mi soffermerò sul visto F1 (studente), che è stato il primo passo verso la mia vita da expat in America.
In primis, per ogni tipo di visto c’è bisogno di uno sponsor, ad eccezione del visto turistico B (e naturalmente l’ESTA).
Lo sponsor è in pratica una scuola, un datore di lavoro, un familiare, che giustifichi la vostra presenza negli USA. La richiesta per alcuni visti, come l’H1B per i lavoratori altamente qualificati, deve addirittura provenire dal datore di lavoro stesso.
Quasi tutti i visti sono definiti “non immigrant” o “non alien”, ossia garantiscono la permanenza per un periodo limitato di tempo, nel quale si mantiene la residenza nel proprio stato di origine (non si è quindi US resident). Gli immigrant visa sono invece il K1 (promessa sposa o moglie di cittadino americano) ed il diversity visa.
A meno che non stiate sposando un americano, dovrete ovviamente optare per un “non immigrant visa”.
I più facili ed immediati da ottenere, a mio avviso, sono il visto F1 e J1.
Il primo, F1 visto studente, si ottiene dopo essere stati ammessi ad un programma accademico o di studio della lingua, mentre il secondo, J1 exchange visa, se si vuole venire qui per proseguire il proprio percorso accademico e poter fare anche ricerca.
Il più ambito è di sicuro l’H1B, ed anche il più difficile da ottenere. Come specificavo sopra, dovete essere sponsorizzati dalla società che vi assume, e dopo aver mandato una serie di documenti infiniti, sarete sottoposti ad una lotteria. Sì avete letto bene… Le domande quest’anno ad Aprile sono state 236.000, mentre lo stato Americano ne rilascia solo 60.000 due volte all’anno (Aprile ed Ottobre), di cui 20.000 destinate a chi ha un master qui negli USA. Per giunta, la possibilità di vincerlo è indirettamente proporzionale al numero di domande ricevute per paese di provenienza. Quindi indiani e cinesi, che applicano in tantissimi, hanno meno chance di ottenere il visto.
Molti visti hanno un equivalente visto “dipendente”, che può essere assegnato al coniuge ed ai figli. Non sempre questi visti consentono di lavorare, come l’F2 o l’H4 (dipendenti rispettivamente dell’F1 e dell’H1B), mentre il J2 (corrispondente del J1), da la possibilità di richiedere un permesso lavorativo.
Mi soffermerò ora sul visto F1 vista la mia diretta esperienza. Come si ottiene?
In primis bisogna essere accettati da una scuola (io ho fatto domanda per un master). Nel mio caso, avevo ricevuto lettere ufficiali di accettazione da tre università, dopo aver applicato un po’ di mesi prima.
Una volta comunicata l’accettazione alla scuola prescelta, bisogna dimostrare di poter pagare interamente quanto richiesto. Le varie università forniscono una stima dei costi totali dei vari programmi (retta, vitto, alloggio, spese accessorie), e bisogna provare di possedere la suddetta cifra per potersi far rilasciare dall’ufficio relazioni internazionali della scuola il modulo I-20, che attesta ufficialmente il vostro status di studente, fornisce vari dati su ciò che andrete a fare e vi assegna un numero (SEVIS), che vi iscrive in una sorta di registro studenti.
Questo modulo dovrà sempre viaggiare con voi quando lasciate gli USA e presentato alla dogana quando rientrate, altrimenti vi verrà negato l’accesso. Vi arriverà la copia originale via posta.
Con questo modulo potrete prendere appuntamento presso il consolato americano di competenza, dopo aver compilato la procedura online (e pagato). Una volta ottenuto l’appuntamento, vi verrà fatto un veloce colloquio e lascerete il passaporto, che vi verrà riconsegnato qualche giorno dopo con in vostro nuovissimo visto, se non vi viene negato.
Mi raccomando, e questo vale per tutti i visti non immigrant, sia al colloquio al consolato, sia al varco qui negli USA: non dite mai di voler rimanere qui negli USA per sempre, ma fate presente chiaramente che la vostra intenzione è rimanere qui per un periodo ben definito. Basta poco per farvi negare il visto, o l’accesso, e rispedirvi indietro.
Ottenuto il visto, potete finalmente fare il biglietto e partire verso la vostra nuova avventura!
Il visto F1 ha un vantaggio: consente il prolungamento di un anno (2 se il vostro piano di studi fa parte della categoria STEM) del vostro status se fate domanda per l’OPT , ossia un permesso di lavoro della durata di un anno, con il quale potete lavorare nel campo di studi in cui vi siete laureati, ma che potete perdere se all’interno dell’anno accumulate più di 90gg di disoccupazione.
Questo è un ottimo primo passo per entrare nel mondo del lavoro e poi tentare di passare ad un visto differente.
Se siete iscritti ad un programma di due o più anni, vi consente anche di applicare per il CPT, con cui potete lavorare nei mesi estivi dentro e fuori dal campus.Con il visto F1 non è possibile lavorare durante l’anno accademico, se non internamente al campus.
A tutti coloro che stanno pensando di tentare la fortuna negli USA non posso che augurare un grande in bocca al lupo! Vedrete che una volta entrati nel magico mondo dei visti, tutto sembrerà più chiaro. Alla prossima, con nuove delucidazioni su un altro ambitissimo pass per gli USA: la famosa Green Card!
NB:
Consiglio SEMPRE, onde evitare imprecisioni e misunderstanings, di consultare i siti governativi degli USA per quanto riguarda il tema immigrazioni e VISTI U.S. VISAS . L’argomento è vasto ed articolato. E’ sempre bene aggiornarsi e verificare le informazioni attingendo a fonti ufficiali 🙂
Chi sono
9 Commenti
ciao Susanna,
Molto piacere di conoscerti. Io sono Mauro Roma (giusto per rimanere in linea con i nomi).
Sto entrando nel magico mondo statunitense con un visto F-1 rilasciato dalla American Academy of English (www.aae.edu) per un periodo di 24 settimane rinnovabili per altre 24 a partire dal 20 dicembre 2016 per un corso di inglese.
Volevo chiederti una cosa che proprio non riesco a capire, ed a cui finora nessuno ha saputo darmi una risposta “certa”:
Con questo visto, posso lavorare all’interno della scuola, oppure no?
So perfettamente che all’esterno non posso (e ci mancherebbe, l’ultima cosa che voglio fare è infrangere la legge) ma non riesco proprio a capire questa storia del lavoro “all’interno del campus”.
Ti sarei molto grato se mi fossi di aiuto, e comunque ti ringrazio fin d’ora per la cortese disponibilità.
Grazie ancora e Buona giornata.
Ciao Mauro!
Complimenti per essere riuscito ad entrare all’American Academy of English!
Ti rispondo velocemente: si.
Ci sono due modi per lavorare quando si e’ studenti. Uno, sono i lavoretti da campus (tipo biblioteca, mensa, TA, ecc.), l’altro, per chi fa ad esempio un master di due anni o un undergraduate, e’ quello di richiedere il CPT, ossia l’equivalente dell’OPT che puoi sfruttare nell’estate tra un anno e l’altro per lavorare all’esterno per uno stage formativo (non e’ il tuo caso mi sa).
Quello che devi fare e’ rivolgerti all’ufficio relazioni internazionali della scuola prima, informarti di quali sono le procedure li, e poi applicare per una delle posizioni interne al campus. Una volta ottenuta la posizione dovrai applicare per il SSN (l’equivalente del nostro codice fiscale) per poter essere pagato e pagare le tasse in quanto percepisci un reddito.
Senza l’offerta di lavoro ed il SSN non puoi lavorare neppure all’interno del campus, a meno che non fai volontariato non pagato.
Rivolgiti all’ufficio relazioni internazionali (lo stesso che ti ha dato i documenti per fare il visto) e chiedi loro spiegazioni per i passaggi burocratici esatti. Nessuno meglio di loro ti può’ dare info certe.
In bocca al lupo!
Susanna
ciao Susanna,
prima di tutto ti sono immensamente grato per consigli che mi stai fornendo, prima o poi troverò il modo di sdebitarmi.
Volevo poi “approfittare” della tua gentilezza, chiedendoti come funziona più o meno l’Università Pubblica, nel senso, se io volessi (al termine del mio corso di inglese, naturalmente) iscrivermi ad una Università Pubblica (fortunatamente ho già by-passato il problema vitto e alloggio) cosa dovrei fare?
Ho visto che nella Silicon Valley è pieno di Università Private, ma ovviamente i costi sono assolutamente proibitivi.
Non so davvero come ringraziarti.
Mauro
Non ho mai applicato per un’università pubblica, ma penso che i passaggi siano simili a quelli di una privata.
Vai sui siti dei corsi che ti interessano nelle varie università e nella sezione dedicata alle applications guarda cosa chiedono e soprattutto i tempi.
In genere si inizia a preparare l’applicazione un anno prima dell’inizio del corso, per inviare tutto a Gennaio.
Di norma chiedono sempre una lettera motivazionale, il cv, la conversione dei voti presso un ente autorizzato (della triennale se applichi per un master, del liceo se applichi per un bachelor, meglio se hai il massimo dei voti ovviamente), il TOEFL con un determinato punteggio minimo (ogni corso di laurea ha un limite diverso), e probabilmente delle lettere di referenza di professori o datori di lavoro. A seconda dei corsi di laurea può esserti chiesto il GRE o il GMAT.
Quando arriverà il momento di dimostrare di avere i soldi per pagare e mantenerti, in genere basta una lettera di chi di ospita che attesta che lui si prenda carico di vitto ed alloggio.
Dai un’occhiata in giro e troverai tutte le info sui siti delle università con dettagli più specifici…
I hope it helps! 🙂
ciao Susanna,
grazie per la risposta. Farò tesoro dei tuoi consigli.
Gentilissima come sempre.
Buona giornata e buon lavoro.
Mauro
Ciao Simona, ho letto il tuo articolo. Quando leggo di persone che sono andate all’estero e ce l’hanno fatta mi sento davvero felice per loro. Io sono bloccata in Italia perchè non ho i soldi sufficienti per ripartire (sono stata in Australia un anno e ora mi tocca applicare per uno student per rientrare). Ho letto che tu hai applicato per un master…è molto costoso un master negli USA? E’ un tipo di visto che ti permette di lavorare? Io sono persa, vorrei solo trovare un lavoretto qui che mi consenta di mettere soldi da parte e andarmene, ma è difficile anche trovare quello. Ho una laurea triennale in lingue…ma non riesco a sfruttarla.
Scusa, forse più che un commento è stato uno sfogo. Grazie per le informazioni che hai messo nell’articolo e per aver condiviso la tua esperienza. Ti auguro il meglio.
Samantha
Ciao Samantha,
grazie per i complimenti.
Per la questione lavoro, ti rimando al commento che ho scritto a Mauro sopra.
Puoi lavoricchiare oppure applicare per una fellowship, dove in cambio di ricerca percepisci una piccola borsa di studio. Dipende dalla tua scuola se le ha e a quanto ammontano.
Altra soluzione potrebbero essere le borse di studio, anche se alcune scuole, come la Columbia, non le danno agli studenti Internazionali, quindi devi solo applicare per Fellowship durante il tuo corso di studi,
Ultima spiaggia, e quello che molti fanno qui, e’ chiedere un prestito da ripagare quando poi sarai laureata per un periodo più o meno lungo di tempo.
I costi: ogni scuola e corso di laurea ha una pagina con i relativi costi, prova a cercare un po’ su google cosi’ hai un’idea precisa.
Questi possono variare tra pubblica e privata, prestigiosa o meno, in base alla durata, ecc…
Nella mia esperienza ho visto costi tra i 45.000 ed i 145.000 all’anno, per corsi dai tre anni ad uno. Più e’ breve il corso di laurea, più alto e’ in genere il costo annuale. I costi che ti ho riportato includono le spese di mantenimento quali vitto, alloggio, viaggi, libri, spese accessorie dell’università’, ecc… altra cosa da sottolineare e’ come i costi per mantenersi a NYC sono maggiori di quelli di altre università lontane dalla grandi città, quindi magari altrove puoi trovare prezzi inferiori.
Hai mai pensato di vedere qualcosa in Europa? I prezzi sono più’ accessibili e noi cittadini EU possiamo anche lavorare nel frattempo… Potrebbe essere una soluzione. Non demoralizzarti!
Spero di esserti stata di aiuto.
In bocca al lupo,
Susanna
Ciao Susanna, volevo avere qualche chiarezza in merito al possibile rifiuto di un visto per studenti.
Se io nel mio paese ho fatto solo qualche lavoretto in nero e poi mi sono trasferita all’estero per imparare L’inglese e lavorare, mi rifiutano il visto? Grazie mille
Ciao Beatrice, se hai una lettera di accettazione ed i moduli necessari da parte di un’Università o ente (vale anche per corsi di lingua ad esempio) e hai la prova di poter pagare e sostenerti all’estero, è raro che il visto studenti sia negato.
In genere lo negano se sei rimasta illegalmente nel paese o se mancano dei documenti. Non sono un avvocato quindi le mie sono solo speculazioni, ma se hai lavoricchiato e studiato prima non penso siano situazioni sufficienti per negarti un visto studenti (nè controllano il tuo ISEE o la tua vita lavorativa precedente nel dettaglio).