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La raccolta differenziata è uguale ovunque?

di Paola Cile
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raccolta-differenziataFare la raccolta differenziata è un lusso, ci avete mai pensato?

Avere tempo e energie da spendere nel dividere e raccogliere la spazzatura, a livello personale e a livello comunitario (ad esempio il comune in cui si vive), significa che non si devono spendere quel tempo e energie per altro. Oppure che si sceglie di togliere tempo a altro per fare la raccolta differenziata.
Ora sto esagerando, non è che la raccolta differenziata necessiti tanto tempo e energie. O almeno non lo vedo così io, abituata da sempre a dividere la carta dalla plastica e ad avere i cassonetti per ogni tipo di rifiuto comodamente a disposizione in cantina. Addirittura in Francia bastava mettere fuori dalla porta un unico sacco trasparente la carta, la plastica e l’alluminio e il comune si preoccupava di dividere il tutto.
Certo, qui in Cile è un po’ diverso.
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La raccolta differenziata si fa ma non è una priorità. Ci sono alcuni punti dove portare le cose da riciclare: in università, in alcuni centri commerciali. Il che vuol dire per esempio andare in università al mattino con un saccone di bottiglie vuote da riciclare, oltre a zaino, borsa e computer. Oppure tenere sotto il lavandino la carta fino a raccogliere un sacco abbastanza grande e portarlo al centro commerciale in occasione della prima spesa. Sicuramente meno comodo di quando la “campana” del vetro ce l’hai a 100 metri dal portone. E di conseguenza si è meno incentivati a dividere i rifiuti. Si deve volerlo fare.
I rifiuti come plastica, carta e metallo poi li si vende. Perciò la sera si vede spesso gente con i carretti che controllano le varie spazzature sotto i condomini, alla ricerca di lattine, cartoni, vetri da vendere per poter guadagnare qualcosa. La migliore raccolta differenziata probabilmente la fanno loro, i recicladores, che meticolosamente controllano ogni sacchetto.
A volte è demotivante dividere per bene tutti i sacchetti e poi, quando portiamo la spazzatura ai contenitori, scoprire che nessuno è passato a ritirarla da settimane e perciò ormai la carta è mischiata alla plastica, la campana del vetro strabocca, il marciapiede è pieno di bottiglie.
Come insegnare ai nostri figli a fare la raccolta differenziata in questo contesto?
Eppure ci proviamo e continuiamo a dividere i rifiuti a casa e al lavoro, a coinvolgere altri a farlo e a applaudire quando viene creato un nuovo punto limpio per i materiali da riciclare.

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