Ricomincio daccapo
Lavoro nuovo, città nuova.
Passa di nuovo attraverso quel turbinio di sensazioni che sbattono su e giù nello stomaco. Che non ti lasciano dormire e che ti fanno venire quel pianto isterico che dura un istante, ma che è sufficiente a riempire la stanza vuota.
Ricomincia daccapo, perché in fondo è quello che tu hai scelto.
Conosci nuovi volti, nuovi sorrisi, nuove espressioni buffe. Nuovi occhi che ti scrutano, nuove orecchie che ascoltano la tua voce per la prima volta.
Prendi nuovi treni, perdi coincidenze, sperimenta la frustrazione del primo sciopero.
Ritornare a imparare.
Impara. Impara nuove cose.
Impara a usare quel programma così complicato. Impara a scrivere e-mail così come loro vogliono. Impara ad ascoltare il cliente.
Impara a parlare inglese tutti i giorni, e anche meglio della tua lingua madre.
Impara a mangiare in fretta, in meno di 20 minuti, o sul treno. Perché ritornare tardi al tuo turno di lavoro non piacerà al tuo capo.
Impara a sfruttare quei brevi, fuggenti tempi morti per rispondere a quel messaggio o fissare un appuntamento dal dentista.
Abituati alla nuova sedia, alla nuova scrivania, al nuovo edificio, al nuovo team. Abituati ad essere lontana da casa, ancora di più. Cerca di essere te stessa, le nuove conoscenze ti ameranno per quello che sei.
Non volere tutto e subito, le cose arriveranno a suo tempo.
Godersi il nuovo cambiamento.
Ricomincia daccapo, così come piace a te. Accetta la nuova sfida, per quanto ora ti possa spaventare.
Goditi la novità, nel frattempo, mentre mente e membra si adagiano gradualmente ai nuovi suoni, ai nuovi colori e paesaggi, ai nuovi chiacchiericci, al vento così forte.
Goditi il mare di Amsterdam, mentre cammini sull’orlo dei canali e fantastichi sul tuo futuro in questa città crogiolo di cento, mille, ventimila culture.
Goditi la vista dal tuo nuovo ufficio, il pasto caldo della mensa, la pacca sulla spalla del tuo coach, le riunioni, i sorrisi dei colleghi.
Perché è tutto questo e molto altro ancora che un cambiamento ti porta.
Perché per quanto dichiari di essere amante dei cambiamenti e di accogliergli sempre a braccia aperte, in fondo, uscire dalla propria cara, vecchia nicchia conosciuta, fa sempre un po’ male.
Con un’unica certezza, però.
Che tutto questo periodo in cui un secondo sei felice e l’altro vorresti tornare indietro nel tempo, varrà la pena per ogni singolo sorriso smorzato.
E d’altro canto, sto già iniziando ad annusare la mia nuova vittoria: quella di aver cambiato di nuovo lavoro, città di lavoro, colleghi, ambiente, regole.
La vittoria di poter dire un giorno: ho cambiato quante più vite, lingue, luoghi, amici, colleghi, abitudini, cibi possibili, e ne vado fiera.
Chi sono
Chi sono