Sono rientrata da una vacanza italiana da meno di un mese.
Adesso sono nella mia casa di Malindi, in Kenya.
Non andavo in Italia da ben 7 anni.
7 lunghissimi anni.
Volati, …ma pur sempre lunghi.
Nei primi anni di vita africana sono andata con marito e figlio e ogni anno.
L’Italia, la Sicilia. Odori, sapori e visioni uniche.
Da 7 anni non mi era stato possibile per via del lavoro e della scuola .
Finché mio figlio frequentava le elementari, o le medie, gli permettevo di perdere qualche giorno di lezione. E allora si partiva.
Ora che frequenta il liceo, non mi e’ più permesso.
E allora quest’anno, ho deciso che dovevo rientrare da sola a respirare aria di casa natale.
In Italia ho goduto di tutto ciò che ho potuto.
Ho mangiato così tanto, che sembrava non avessi mai visto buon cibo, qui in Kenya. Cosi’ tanto, come non avrei neanche immaginato prima.
La prima cosa che ho chiesto, a mia nipote che doveva venirmi a prendere in aeroporto a Catania, fu un panino con prosciutto e provoletta.
Lo adoro. A scuola era quello che volevo sempre. Anche alle elementari. E sino alle superiori.
Poi, una volta arrivata a casa, salutato i miei che per fortuna vedo ogni anno qui a Malindi (anche loro si sono ammalati d’Africa, forse per colpa mia..ahahahah) , ho perso il conto delle mangiate.
Non so quante granite di mandorla e gelati ho ingurgitato.
Ma quanti ne avrò mangiati in 27 giorni di vacanze italiane ?? Tantiii!!!

Gelati di Siracusa
Per non parlare degli incontri con gli amici.
Dopo i convenevoli dovuti dalla mia lunga assenza…sono iniziate le danze.
Pranzi e cene un po’ ovunque. Tutti i giorni.
In casa, nei ristoranti, nelle pizzerie.
In Sicilia è così che ti danno il benvenuto.
In Sicilia, per dimostrarti il bene che ti vogliono, non ti riempiono di baci…ma di cibo.
Una brava comica palermitana sostiene che lei, magrissima e ormai in pianta stabile a Milano, quando chiama sua madre in Sicilia per dire che torna a casa per un paio di giorni, ha sempre e solo una risposta al telefono : cosa ti preparo da mangiare ??
Verissimo.
Non chiede a che ora, quando, come e per quanto tempo. Non esulta di felicità per riavere la sua figliola a casa.Esulta certamente di gioia, ma chiede subito cosa le deve preparare da mangiare.
I siciliani sono unici. Sono ?? Ops…….siamo !!!
Un po’ questa è prerogativa di noi terroni.
In Sicilia si mangia, ci si diverte sempre attorno a una bella tavola imbandita. Per poi tornare a casa e dire: e ora la famosa prova del costume ??
Ma chi se ne frega.
Sono stata felice e talmente bene che i chili in più non li vedo neanche.
Lunedì incomincio la dieta.
Che, poi, non si sa mai di quale lunedì si tratta.

Siracusa, la mia città
Le mie vacanze pero’ non sono state solo siciliane.
Questo ultimo viaggio mi ha vista partire dalla Sicilia alla volta di Roma e Firenze.
A Roma, ospite di un’ amica ed ex collega.
La stessa che ogni volta che sono tornata in vacanza in Italia, anche con marito e figlio, mi ha messo a disposizione la sua casa.
Grande Annuzza.
E anche con lei….grandi mangiate.
Pranzi e cene sempre in abbondanza. Da sole, o con amici .
Poi, come detto, sono partita alla volta di Firenze. E qui la festa e’ continuata alla grande.
Pranzi e cene ?? Nooo, abbuffate infinite.
Eh si..mi vedevano deperita. Dimagrita all’osso e quindi, mangia Dona, mangia che non ti riconosco.
La fiorentina ?? Si, l’ho mangiata. Una mega bisteccona.
E una volta anche dagli amici Angelo e Barbara che mi hanno ospitata dandomi un posto letto nella loro bella casa toscana.
E a Firenze le cene sono continuate.
Con gli amici di anni e anni di vita keniota.
Infatti, sono state organizzate delle straordinarie mangiate.
Una cena e un pranzo spettacolare ha visto me e tanti amici vecchi e nuovi incontrarci in Val di Chianti.
(Ma non avevamo detto che erano solo i terroni a pensare sempre al mangiare ????!!!!).
Un paio di incontri straordinari.
Tutti uniti da un sentimento di amore verso il paese che ormai e’ diventata la mia casa.
Il Kenya. Tutti malati d’Africa.
Ed e’ stato bellissimo stare insieme, conoscersi, ritrovarsi anche dopo anni e ricordare i viaggi di ognuno di loro fatti in terra keniota.
E poi salutarsi, con la speranza di potersi rivedere sempre in Kenya.
Ecco, il mio viaggio, dopo Firenze, e’ terminato.
Rientrata a casa a Malindi ho riflettuto molto su questa esperienza e ho avuto la conferma di quello che ho sempre pensato:
“questo paese africano mi ha allontanato dai miei vecchi amici di infanzia, ma mi ha riempito di gioia facendomi conoscere tantissima gente”.
Tanti sconosciuti arrivati qui in Kenya da turisti che oggi posso benissimo chiamare amici.
E questa e’ la parte bella del lavoro che faccio.
Quel lavoro che sono riuscita a metter su con mio marito John e che solo con un Masai avrei potuto fare.
Grazie a tutti quindi.
Grazie per essere vicini anche se noi siamo lontani fisicamente.
Grazie .
Vi aspettiamo in Kenya, sperando anche noi tre di poter tornare presto in Italia.
Io, John e Solomon , tutti insieme e con voi, per un grande abbraccio e per un altra grande abbuffata.
(…cavolo, sempre a mangiare penso ???!!!)
Ancora 2 settimane! Leggi il Bando.
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