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Rotterdam: lettera da una ex au-pair

di Dalila Rotterdam
rotterdam-diario-ex-au-pair

rotterdam-diario-ex-au-pairHei, come va in Olanda?
Na  m***a

Questa è quel che penso tutte le volte che qualcuno mi fa questa domanda.  Ma “tutto ok, ci si guarda un po’ in giro, i dutch sono “strani” è quello che rispondo, faccio un sorriso e cambio discorso. Sì, lo so che adesso mi sono svelata, ma mentire non fa per me.

Nell’ultimo mio post di ben tre mesi fa vi ho raccontato il mio non happy-end con la famiglia dutch per cui facevo l’au pair; vi ho detto che stavo cercando casa, lavoro, serenità.

Fino a ora  ho cambiato casa due volte, sono in procinto di farlo una terza e ho trovato un lavoro.

Per un mese ho vissuto con la host family di una mia amica e non è stato semplice: in quella famiglia comandava il padre e la madre, frustrata, cercava di rifarsela sulla mia amica e me.

Adesso vivo in  una mega super-bellissima stanza, praticamente in centro, in una casa piena di: foto, biciclette, skateboard appesi al muro e lucine di natale in salotto. La condivido  con due dolcissimi ragazzi dutch con cui vado daccordissimo se non per il metodo con cui lavano le stoviglie: le insaponano, le sfregano, senza poi sciacquarle ma levando il sapone con un panno. E’ una cosa che non accetterò mai!
Il prossimo step, un po’ per necessità e un po’ per amore, sarà la convivenza con un ragazzo Dutch che conosco da qualche mese.

Lavoro:  dopo aver ricevuto offerte come schiava in una famiglia e  proposte per diventare la nuova mamma di tre pargoli, ho finalmente  trovato lavoro come baby-sitter in  una famiglia italiana.  Da poco invece ho cominciato a lavorare in un magazzino.

Quindi di cosa mi dovrei lamentare? In apparenza  di niente. In concreto invece faccio il seguente bilancio: ho lasciato la famiglia, gli amici ed il  fidanzato per inseguire  un grande sogno. Ho lavorato come una matta per mettere da parte quei centesimi che mi permettessero di trasferirmi qua.  Ma alla fine  non sto vedendo possibilità di farlo avverare, il mio sogno.

Ho una laurea in economia e logistica: pensavo seriamente di non aver grossi ostacoli a trovare anche solo un tirocinio nel mondo del trasporto. Oppure  un qualcosa che potesse farmi utilizzare quello che ho studiato o, ancora,  poter sfruttare il bilinguismo italiano/inglese. Invece no:  ho scoperto  che se non parli  dutch  non guardano nemmeno il tuo CV quando ti candidi per dei lavori.
Quindi non fidatevi di chi vi dice in Olanda si trova lavoro anche senza l’olandese perché non è vero, o meglio, è possibile se un’azienda ti chiama per qualche tua particolare abilità; oppure se vuoi fare la cameriera –  che non è malaccio, si prende anche bei soldini – ma io sono qua per fare altro. Gli esempi sopra sono per chi  non ha ancora  esperienza di lavoro come me.

Una volta che parlerò “dutch” dovrò affrontare l’altro freno all’entrata nel mercato del lavoro: la mancanza di esperienza nel campo.

Mi sento frustrata, bloccata. Ho paura di non poter mai realizzarmi professionalmente, ho paura di non riuscire a realizzare i miei sogni, di arrivare a tarda età, guardarmi indietro e pensare di averla sprecata, la vita.

Sono tornata in Italia per dieci giorni a Luglio, é stato fantastico, bellissimo ma l’ho vissuto come vacanza. Non voglio tornare, non mi voglio accontentare. Non ora. Non voglio tornare nonostante abbia i miei genitori contro ed una situazione olandese dove non funziona quasi niente a mio favore. La realtà è diversa da come l’avevo immaginata.

Forse esagero a vedere  tutto nero e a  non riuscire  a trovare un modo per far diventare colorato il mio mondo.

Spero che si tratti solo di  punti di vista.

Ma se così non fosse?

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Rotterdam – Olanda

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6 Commenti

Giulia 27/08/2016 - 10:53

Ciao Dalila, se un domani sarai disposta a spostarti a Bruxelles (gli speculos e la pioggia ci sono anche lì!) io ho appena finito un tirocinio in un’associazione europea che si occupa di logistica dei trasporti, si chiama ECG. Ogni 6 mesi o massimo un anno ricercano dei tirocinanti e non richiedono tanta esperienza. Il tirocinio è pagato e c’è un ambiente che permette di crescere molto, io mi sono trovata bene. Tieni d’occhio il loro sito se ti va e non mollare il tuo sogno! 🙂

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Dalila 27/08/2016 - 14:28

Ti ringrazio tantisssimoooooooooooo

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Letizia 27/08/2016 - 11:04

Ho letto il post casualmente e mi ritrovo appieno. Io vivo la stessa cosa ma a Bruxelles. In bocca al lupo, prima o poi dovra’ pur crepare sto maledetto! 😀

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Dalila 27/08/2016 - 14:30

Ahahah in bocca al lupo anche a te!
Persistiamo e vinceremo!

Non ci credo molto, ma dirlo on costa nulla ??

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carlotta 27/08/2016 - 20:40

Ciao Dalila,
capisco bene la tua situazione e tutti i tuoi pensieri. Io vivo ad Amsterdam da un anno e mezzo, ho lasciato l’ Italia come te per rincorrere un sogno ma soprattutto perchè stufa di aver studiato tanto e di fare lavori di ripiego per vivere (sono sarda ma vivevo in Veneto da due anni dove lavoravo come customer care). Dopo aver subito mobbing in azienda mi sono licenziata e a febbraio 2015 ho fatto la valigia e andando contro il mondo intero (che mi additava come pazza per aver lasciato comunque un lavoro stabile) ho scelto di venire ad Amsterdam perchè a mio avviso era sicuramente uno dei pochi paesi che offiriva ancora lavoro e che ti permetteva di andare avanti con l’ inglese. Il mio ragazzo mi ha seguita controvoglia ma alla fine dopo vari corsi di inglese e un’ esperienza di qualche mese in ristorante come cameriere è entrato a lavorare nell’azienda dove lavoravo io. E prova a indovinare cosa mi sono ritrovata a fare ?! Customer care!!!! ebbene sì dopo 4 mesi di ricerca ho dovuto cedere a questo lavoro per poter pagare l’affitto esorbitante di questa città. E cosi rinizio a fare quel lavoro per il quale avevo lasciato l’ Italia sperando sempre di trovare di meglio ma………..niente da fare! in compenso ci ha pensato l’ azienda a lasciarci a casa. A luglio ha infatti comunicato a tutti che avrebbe spostato tutto il team italia in Spagna a Barcellona (con salario inferiore rispetto ad Amsterdam e non negoziabile) e se la nostra decisione non era di andare in Spagna saremo rimasti senza lavoro. Ed eccomi qui di nuovo ad Amsterdam dopo 3 settimane di ferie in Sardegna (che come dici tu vivi come se fossi in vacanza) in cerca entrambi di un lavoro. Anche io mi sento delusa da questo paese ma continuo a ripetermi che non devo mollare e questo a maggior ragione lo devi fare anche tu se sei molto più giovane di me. L’ Olanda non è il paese che ci aspettavamo ma se sei disposta a spostarti da Rotterdam secondo me puoi trovare. Hai comunque un ottima laurea e hai delle buone possibilità.
Pensa io ho studiato Scienze Politiche Relazioni Internazionale con Master in Management del non profit e ora sono arrivata a un punto dove sono disposta a rimettermi a studiare! Sappi quindi che non sei sola. Se trovo qualche annuncio interessante qui in zona Amsterdam ti faccio sapere. Tieni duro, teniamo duro!

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Dalila Rotterdam 28/08/2016 - 13:12

Ciao Carlotta! Ho pensato di rimettermi a studiare pure io. Non me lo sarei mai sognata di voler rimettermi sui libri.. per disperazione!
Il mio problema è stato probabilmente partire credendo di andare in un paradiso sicuro e ci sono rimasta fregata!
Di Customer care ne cercano tanti anche madrelingua italiana.. guarda su imexpat o undutchable, ci sono diversi annunci per questo tipo di lavoro!
Forza! Che tu hai esperienza e Master.. io sono messa peggio!
Su fb mi chiamo Nelli di cognome se vuoi contattarmi! Un abbraccio

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