Il sabato mattina, all’alba, a Cusco, c’ e’ un appuntamento importante: il Baratillo ovvero il mercatino economico. Li’ si vende e si trova di tutto.
Ci sono stata due sabati fa con Maria e le sua sorelle. Cercavo delle tele. Adesso ci torno per comperare un buon giubbotto. Si, perché ne avevo visti di belli in un negozio nella zona. Io voglio un giubbotto della North Face, originale, color rosa fucsia, uno di quelli in piuma d’ oca, uno di quelli che si rimpiccoliscono piegandoli e che possono entrare in una piccola borsa.
La sveglia suona prestissimo, all’alba. Esco di casa chiedendomi se non sia per caso troppo presto, perché il sole non e’ ancora alto e ancora si puo’ incontrare qualcuno per strada che rientra dai bagordi notturni della sera prima. Ma e’ irrilevante : devo essere io la prima ad entrare nel negozio di articoli sportivi firmati, quel giubbotto deve essere assolutamente mio. Forse vi sorprende che una – a luglio – voglia comperarsi un giubbotto di piuma d’ oca: pero’ qui siamo nell’emisfero sud, è pieno inverno e giusto ieri ha nevicato.
La strada mi accoglie in direzione Baratillo.
Baratillo e’ un vezzeggiativo di ‘barato‘, che significa economico. Si’, era ancora molto presto. Fuori non c’e’ ancora nulla, tranne gente seduta o distesa sui vari campetti di calcio, su delle tavole o su quello che meglio possa accoglierli. Sono tutti ben coperti e con l’ immancabile berretto in testa: adulti e bambini. Il sabato mattina affluiscono persone provenienti dalla Bolivia e dalla regione del Titica: vengono a Cusco a vendere i loro prodotti tessili o i vestiti europei, americani o anche sudamericani di seconda mano. Il loro orario di vendita e’ dalle 5.30 del mattino alle 7.30. Poi devono sgomberare, perché inizia il mercato “vero”, il quale è riservato solo a venditori locali. Vi chiederete come mai queste persone viaggiano tanto per venire a vendere le loro mercanzie per sole due ore al Cusco. Il fatto e’ che il Cusco e’ un mercato dove gli avventori hanno un potere d’acquisto più alto e sono anche molto interessati ai vestiti ed ai tessili di qualità. A una persona dell’ altopiano le cose firmate interessano meno che ai cittadini del Cusco, quindi i cittadini dell’ altipiano raccolgono dalle istituzioni internazionali i vestiti usati da tutto il mondo e li rivendono poi un po’ a La Paz e un po’ in Cusco.
Passeggio per la zona del Baratillo , inquadro il negozio degli articoli sportivi che mi interessa ma e’ ancora chiuso: c’e’gente che entra con borse molto grandi, ma mi accorgo che sono i fornitori. Mi dicono che il negozio apre alle 8 ed essendo io ero arrivata alle 6 del mattino, ho a mia disposizione quasi due ore di tempo per visitare il resto della zona.
Mi inerpico su per la via fino ad arrivare al campetto di calcio monopolizzato da altri banchi del Baratillo. Ci sono molte persone, mamitas, papitos y ninos, come si dice qui, alcuni ancora mezzo addormentati, tanto e’ mattina presto, alcuni già hanno iniziato a presentare la loro merce. Le mamitas portano dei grossi sacchi dai quali tirano fuori i giubbotti. Al momento di presentarli li tiraano in aria, uno per uno, in modo tale che ciascuno di noi possa subito acchiapparne uno al volo. Intorno ad ogni mamita ci sono quattro compratori professionisti di articoli di marca, pronti a combattere per portarsi a casa alcuni giubbotti delle marche più conosciute. Pensando che forse posso fare l’affare del giorno, sono pronta anch’io all’azione nel branco di questi lupi compratori. Vola un giubbotto, ne vola un secondo… ma io non ho l’occhio per capire quale sia vero e quale una copia, così alla fine decido di rinunciare all’impresa.
Finalmente sono quasi le 8 del mattino, il negozio delle marche sportive originali sta per aprire ed io mi catapulto dentro alla ricerca del mio giubbotto. La commessa tira fuori quello di colore fucsia, lo provo e mi rendo conto che mi sta stretto alle spalle. Ne adocchio uno rosso, sportivo, in piuma d’ oca, lo provo,mi sta bene. Non conosco il brand, ma si vede che la qualita’ e’ buona. Al suo interno l’etichetta e’ al lato con il nome , in giapponese, della precedente proprietaria. Alla fine decido, e’ mio.
Il ritorno a casa e’ felice: finalmente oggi posso indossare anch’io un giubbotto vero, bello, pratico e leggero grazie al mercato del Baratillo.
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Chi sono