Salutare una figlia che diventa a sua volta Expat
Sono state giornate intense quelle trascorse a Mostar con te.
Forse per la consapevolezza, che dopo la mia partenza, ci aspettava un lungo distacco.
Forse semplicemente, perché dopo le tensioni che la tua adolescenza ci ha regalato nei mesi passati, adesso avevamo solo voglia di un pò di tregua e di tenerci per mano.
Tu avevi bisogno di conferme e le hai trovate perché io ero con te.
Eravamo insieme, per lasciarci stupire da questa città, nuova per entrambe.
Per conoscere gli odori, i colori, i sapori di quella che sarebbe diventata la tua nuova casa per i prossimi due anni.
Credo sia anche un po’ colpa mia e di papà se stai spiccando il tuo volo così presto.. iniziare questa nuova avventura lontana da noi, a soli 16 anni, a tanti è sembrata una follia.
Ma 16 anni sono pochi e sono anche tanti se si ha una testa come la tua, e chi ti conosce bene lo sa!
Quando decidemmo di lasciare l’Italia, la scelta che ci ha mosso a farlo è stata la voglia di regalare a te e a tuo fratello una possibilità in più, un futuro multiculturale, lontano da quella chiusura che nel nostro Paese sembra ancora prevalere.
Avrei dovuto intuire che questo sentirti cittadina del mondo e il parlare, in breve tempo, 4 lingue ti avrebbe portato presto lontano da me.
Ma nonostante tutto, avevi lo sguardo smarrito in questi giorni, tra i viali acciottolati e tra i minareti che ci hanno meravigliato tanto per la loro bellezza.
Poi, improvvisamente, alla cerimonia di apertura dell’anno Accademico, tra tutti quei ragazzi come te, impauriti come te, ma allo stesso tempo euforici come te, ho rivisto quegli occhietti curiosi, coraggiosi e felici, gli stessi di quando eri bambina.
Eri orgogliosa di far parte di quel gruppo.
UWC *Mostar sarà per te una grande opportunità di crescita umana, ed è quello che più mi rende fiera. C’è bisogno di più umanità in questo mondo, sembra che a tutti i livelli si stia perdendo sensibilità e amore verso il prossimo e questo a me fa tanta paura.
Rappresenterai Mauritius ma anche la tua italianità insieme a studenti che arrivano da 63 nazioni diverse.
Avrei voluto avere anche io questa possibilità alla tua età, quindi, come biasimare il tuo entusiasmo.. ma anche la tua paura.
Sta tranquilla, non appena inizierai ad avere i primi amici, i primi punti di riferimento, tutto sarà in discesa.
Avvertirai meno il senso di vuoto e la solitudine di quella stanza, un po’ spoglia, della residenza dove abiterai.
So che renderai accoglienti quei pochi mq con foto e ricordi, di cui hai riempito la valigia, che ti scalderanno il cuore nella giornate più fredde.
Io, papà e Francesco, lentamente ci rassegneremo alla tua assenza e sentirti al telefono o vedere le foto che ci manderai, sarà il regalo più grande che potrai farci.
Staremo ad aspettare le tue prossime vacanze cosicché tu possa tornare a casa da noi, per riempire le giornate che sembreranno improvvisamente vuote, senza te che sei sempre stata un fiume in piena.
Rimpiangerò le nostre litigate per la tua impetuosa adolescenza e il disordine della tua stanza che rimarrà in un ordine avvilente.
Il distacco è duro da accettare e da sopportare per un genitore ma, per il bene dei figli, cosa non si farebbe.
Sono solo i figli a non comprenderlo mai fino in fondo.Tutto si inizia ad apprezzare solo quando si diventa genitori a propria volta e così è stato anche per me.
Scrivo queste righe, mentre sono in taxi verso l’aeroporto di Dubrovinik.
Si intravede già il mare, con le tante isolette che riempiono di splendore la costa croata, mi aspetta un lungo viaggio ma, io in fondo non vorrei andar via.
Scrivo a me, più che a te.
Scrivo nero su bianco per avere certezza che questa sia la cosa più giusta per te.
Ho buttato giù i tanti pensieri che mi affollano la mente, ma l’unica cosa che vorrei davvero dirti è di vivere ogni giorno che ti aspetta intensamente. Tutte le volte che ti volterai indietro, noi saremo sempre lì ad aspettarti.
Non temere di fallire.. perché tu per noi hai già vinto.
*UWC è la sigla in inglese dei Collegi Uniti del Mondo una scuola specializzata nell’ International Baccalaureate (IB). Ha 18 diverse sedi e vi accedono ogni anno studenti che arrivano da moltissimi Paesi del mondo.
Chi sono
17 Commenti
Ciao Danila,
infrango una regola che mi sono imposta: non commentare i post prima della pubblicazione.
Lo faccio perché mi ritrovo a leggere il tuo articolo in una giornata un po’ così sia dentro che fuori (qui a Lille il cielo è sempre grigio e accompagnato da una pioggerellina fastidisiossima molto fine). Ovviamente essendo particolarmente vulnerabile, ho versato la lacrimuccia…
Mi riconosco un po’ nelle tue parole: sono la figlia che è partita ma sono anche la figlia che è rimasta quando a partire è stata parte della mia famiglia. Ed è proprio con la partenza degli altri e il mio restare che mi sono resa conto di cosa può provare un genitore o un proprio caro al veder partire l’altra persona. Un misto di tristezza ma anche di gioia perché sai che potrà realizzare i suoi sogni.
In bocca al lupo alla tua giovane donna ma anche a voi per questa nuova avventura!
Un abbraccio,
Silvia-Lille
Ciao Silvia,
grazie mille per il tuo commento anche io, con qualche anno in più di te, sono la figlia che ha lasciato il proprio Paese e i propri familiari per andare a vivere all’estero, ed ora ritrovarmi dal lato opposto mi fa un certo effetto. la lacrimuccia credo ci stia tutta..io ne ho versate tante ma non troppe perchè sono altri i motivi per cui disperarsi nella vita.
Queste sono invece tappe della crescita di ogni individuo che cerca la propria strada!! Chapeau a lei, a te e a tutte noi!! un abbraccio
Quando si dice tale madre tale figlia!
Leggiamo sempre di figli expat che salutano i loro genitori, questa “inversione dei ruoli” è davvero emozionante! Un grande in bocca al lupo a lei e, ovviamente, anche a te!
Chiara – Parigi
Ciao Chiara grazie infinite ritrovarsi dall’altra parte cosí presto è stata dura da accettare ma non si finisce mai di imparare in questa vita!
In bocca al lupo a tua figlia sarà un’esperIenza meravigliosa e molto dura, immagino la sua paura e il tuo terrore, la sua impazienza ad iniziare questo percorso e il tuo entusiasmo a vederle spiccare il volo.
Complimenti ad entrambe, tua figlia è già una donna forte e tu sei stata un grande esempio.
Spero ci racconterai qualcosa della sua esperienza perché in questo momento mi sento una “zia” in apprensione
grazie “zia ” Carola sono certa che presto ci saranno spunti interessanti per una bella storia da condividere!! a presto
Ricordo Greta come una delle migliori allieve che ho avuto il piacere di conoscere e seguire: è stata veramente speciale, cosi piena di curiosità, di gioia di vivere, di allegria, di intelligenza viva e stimolante al massimo per me, sua insegnante. Comprendo l’ansia della mamma, ma sono sicura che le sue grandi doti le faranno vivere questa meravigliosa e ancora sconosciuta esperienza nel migliore dei modi. Molto commossa e orgogliosa, come sua maestra, le auguro tutto il meglio possibile e a te Danila mando un abbraccio affettuosissimo , so cosa significa veder andar via un figlio! Un bacio grande, la maestra Daniela
Daniela mi emoziona leggerti perchè ho tanta stima in te come donna e per l’insegnante che sei stata, dovrebbero essercene di più di esempi come il tuo nella scuola italiana.
E’ iniziato un nuovo capitolo della nostra vita quando siamo partiti e da allora per lei è stato un susseguirsi di emozioni e stimoli nuovi che hanno contribuito alla sua crescita. Grazie per le tue parole..ha mantenuta negli anni quella sua curiositaà e quella sua intelligenza vivace che adesso l’hanno portata lontano ma so che le sue radici la faranno comunque tornare.. almeno in vacanza! ti abbraccio
Danila, un post bellissimo, intenso ed emozionante, grazie x averlo voluto condividere con tutte noi! Anche io sono la figlia che se ne e’ andata, ed ancora oggi, a quasi 5 anni di distanza, porto con me un ingorgo di emozioni antitetiche quando penso ai miei genitori anziani. Tutta la mia ammirazione e stima incondizionata per aver cresciuto una giovane donna indipendente, con la voglia di mettersi alla prova ed il coraggio di farlo poi per davvero!
Un caro abbraccio,
Manuela- Silicon Valley
Ciao Manuela, grazie per aver letto il mio post e che sia arrivato anche a te il tripudio di emozioni che mi ha spinto a scrivere. Ogni scelta richiede coraggio non solo il partire ma anche il restare..credo però che avere il rimpianto di non averci provato sia quello che alla fine faccia stare peggio al limite si può sempre tornare indietro.. in bocca al lupo a te
Partire non è facile, come non lo è il veder partire. Ammiro il vostro coraggio e la determinazione con cui affrontate il distacco. Sono felice che la città di Mostar sia in grado di accogliere numerosi studenti da tutto il mondo. Per tanto tempo purtoppo è stata nelle cronache di una guerra insensata. Aspetto qualche bel resoconto di questa nuova avventura.
Ciao Speranza, è esattamente questo ció che mi ha sorpreso di Mostar la voglia di rinascita e vedere una comunità cosi giovane in giro per la città.Tantissimi turisti che muovono l’econimia ma soprattutto le nuove generazioni che gestiscono gli esercizi commerciali, negozi e ristoranti di cui è pieno il centro storico. Avevo l’età di mia figlia negli anni in cui c’è stata la guerra lí, solo un ventennio fa, e i segni sono ancora ben visibili nei racconti della gente e in molte costruzioni lasciate volutamente crivellate dai cecchini e dai mortai a testimonianza di quell’orrore. Ti consiglio una visita al più presto ti toccherà nel profondo. Grazie per le tue parole.
come ti capisco, …ma sono troppo commossa, sono di lacrima facile, Federica la mia Kicca , stessa storia, le la mia dolcezza, è lei mi ha ridato la vita, ma stessa adolescenza…… poi quando tutto sembrava bellissimo e superato, ops partita con il suo amore, ora aspetto solo di sentirla ciao ciao
lCiao Ivana,
le loro gioie sono e saranno sempre anche le nostre..magra consolazione? No è la vita credo..bisogna solo abituarcisi. Grazie mille per aver letto il mio post e per esserti commossa
Io non sono brava a scrivere, però sono molto brava a commuovermi … Solitamente mi riesce anche con poco e quasi quasi mi prendo in giro da sola
..ma queste parole… !
E io che sono così brava a dire a Giovanni “Vienimi contro quando butterò fuori i tuoi figli dall’ Italia e ti uccido” … E chi ha detto che non sarò io invece la parte debole a volerli tutti per me!
Sei stata tanto coraggiosa che non puoi che essere orgogliosa di quello che sei… e tuoi figli lo sono ancor di più!
Cara Ele ,
credimi se ti dico che non è stato coraggio il mio ma solo consapevolezza che fosse la cosa giusta per lei. Si, perchè è questo che devono fare secondo me i genitori ad un certo punto della loro crescita, dopo averli protetti e sostenuti ai primi passi, dopo averli consolati ad ogni lacrima e dopo averli riempiti di baci..si deve dar loro fiducia e la possibilità di spiccare il proprio volo. Per ricaricare le energie ed essere sempre pronti a sostenerli ancora, in caso se ce ne fosse bisogno, o semplicemente per gioire con loro di ciò che sono diventati. Ti abbraccio forte e grazie per le tue parole.
Ti abbraccio Dany…sei fantastica e soprattutto un esempio per noi tutte!