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Pechino, la sanità ed il GanMao 感冒

di Valentina Pechino
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ganmao-cinaComincia a fare freddo a Pechino e con esso arrivano i malesseri della stagione: il famoso GanMao 感冒!

Il GanMao non è un raffreddore come tutti gli altri. Si distingue per naso tappato, orecchie serrate, catarro a chili e tosse a profusione. Non dura 5/6 giorni come il normale raffreddore ma dalle 2 alle 3 settimane e ti sfinisce a colpi di tosse e vie aeree ostruite all’ennesima potenza.
Il GanMao si distrugge solo con le medicine cinesi  e forse anche coi bibitoni tradizionali che mi rifiuto categoricamente di ingurgitare.
Può essere che in concomitanza con i sopracitati sintomi si scateni anche la febbre e in quel caso  ci si prepara agguerriti alla visita all’ospedale.
In Cina gli ospedali, manco a dirlo, sono super affollati -con file di ore o giorni- e i reparti per cinesi e per stranieri sono sempre distinti, sia per corsia sia, soprattutto, per prezzo.
Noi ci rechiamo in una clinica internazionale abbastanza buona dove tutto è scintillante, tempestato di pietre preziose e dove al momento del pagamento ti assale un coccolone tale che ci vorrebbe solo George Clooney a rianimarti.

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Io durante un ricovero ospedaliero

L’assicurazione sanitaria e’ un must, soprattutto se di mezzo ci sono i ricoveri. Lo scorso giugno sono stata ricoverata 5 giorni per la salmonella in una bellissima stanza con tutti i confort –addirittura la Playstation e l’infermiera privata – e quando sono stata dimessa, oltre a ricevere dei fiori in dono, ho ricevuto anche una bella fattura di 11.000 euro!  Grazie dei fiori…si diceva una volta. Cari un bel po’. Di nuovo la mia bella tessera assicurativa ha lavorato per me e così mi sono potuta permettere il lusso di essere malata.
Lavorando per anni nella cooperazione e soprattutto nei progetti sanitari, di disastri locali ne ho visti tanti. Il popolo medio non può curarsi e, se lo fa, indebita tutta la famiglia. È un sistema crudele ed ingiusto che veramente non ci si aspetta da un paese come la Cina, dove l’uguaglianza sociale avrebbe dovuto essere stata storica o, almeno, appartenere alla storia degli ultimi 60 anni.
Se, ad esempio, si incorre in un incidente, nessuno è tenuto a soccorrerti. Anzi, se si soccorre il malcapitato si è tenuti a pagare le spese sanitarie eventuali e quelle dell’ambulanza. Orrore puro!
È strano per me, una volta conosciuta la realtà cinese attraverso l’esperienza diretta del vivere in questo paese, constatare come in Italia si dia tutto per scontato e ci si lamenti pure dei disservizi in campo sanitario.
Anche partorire con assistenza medica qualificata  in Cina è un lusso per pochi. Nelle province si partorisce spesso a casa senza né medico né ostetrica. In ospedale il parto cesareo è più che frequente (quasi l’ 80% delle nascite) e le spese chiaramente aumentano se ci sono rischi per la puerpera. Prolificano cliniche su cliniche destinate solo ai parti e al puerperio. Specialmente tra la gente di città va di moda assumere nella propria abitazione  per un periodo di 40 giorni dopo il parto una sorta di infermiera/ cameriera/ puericultrice che ha come unico compito quello di occuparsi  della mamma e del neonato . La mamma trascorre quel periodo ovviamente a letto a dormire, a riprendersi dalla grande fatica evitando di uscire di casa e di lavarsi. Tutto bene tranne l’ultimo punto per me! Una grande schifezza!?…ma la cultura è cultura!
Anche per questo, ma non solo, sono sempre tornata col pancione a casa mia a partorire! Evviva casa!

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2 Commenti

lara 29/10/2015 - 06:50

IL TUO POST è MUSICA PER LE MIE ORECCHIE…!!! soprattutto la frase riferita agli italiani che danno tutto per scontato!…. accipicchia nonavrei mai pensato! bel post…molto interessante!

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Valentina 29/10/2015 - 07:19

Grazie Lara…purtroppo qui e’ la vita di ogni giorno! un abbraccio

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