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Alla scoperta di Valencia, la Ciudad del Azahar

di Giuliana Barcella
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Alla scoperta di Valencia, la Ciudad del Azahar

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Eccomi qui, a scrivere il mio primo post su Valencia, la mia casa da ormai 5 anni.

Denominata la Ciudad del Azahar, ovvero la città dei fiori d’arancio, Valencia è la terza città più grande della Spagna, dopo Madrid e Barcellona.

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Io con la Agua de Valencia

Questa sua denominazione deriva proprio dal fatto che l’arancia è un po’ il suo simbolo.

L’arancia è anche il frutto protagonista di una bevanda ben più diffusa della tanto conosciuta Sangria. Qui, infatti, si beve molta agua de Valencia: un cocktail a base di Cava o champagne, succo d’arancia, vodka e gin.

Ma non è stata certo una bevanda, per quanto buona e dissetante, a convincermi che questa fosse la città giusta per me.

Durante il mio primo viaggio alla scoperta di Valencia, avvenuto durante las Fallas, sulle quali ci sarà da dedicare un intero articolo al riguardo, non avrei mai pensato che una città potesse, in una sola settimana, riuscire a farmi innamorare tanto da dire addio al mio bramato desiderio di vivere in un paese anglosassone.

A soli 18 anni, infatti, e senza neanche aver iniziato un percorso di studi universitari, andai a vivere a Londra alla ricerca di fortuna e di un futuro.

Adesso riguardo a quell’esperienza con tenerezza e ammirazione. Partire da sola, senza conoscere nessuno, verso una città così dura come Londra… non so chi mi abbia dato quel coraggio!

Oggi, la mia vita a Valencia non potrebbe essere più diversa dalla mia vita londinese.

Prima di tutto, ciò che ha fatto scattare la scintilla è stata una semplice passeggiata lungo il Jardín del Turia, i Giardini del Turia, che feci a Marzo del 2012 durante il mio primo viaggio.

Lunghi 9 chilometri, questi giardini rappresentano il polmone verde della città e sono un percorso ideale per correre, andare in bicicletta, fare una stupenda passeggiata in mezzo al verde. Sono adatti per le famiglie e per gli amanti della natura, e sono classificati come il parco urbano più grande della Spagna: 110 ettari di estensione!

I giardini furono fondati nel 1986 in quello che era il letto del fiume Turia, dove si verificò la grande inondazione di Valencia, il 14 Ottobre del 1957; subito dopo, si decise di deviare il fiume Turia dal centro della città per evitare proprio altre tragedie.

Questi giardini regalano momenti di pace e serenità nel bel mezzo di una città che può a volte essere un po’ frenetica, e contengono un gran numero di attrazioni turistiche dal tocco ultra moderno, come il Puente de la Exposición (Ponte dell’Esposizione), del celebre architetto Valenciano Santiago Calatrava, ed il Palau de la Música, il Palazzo della Musica.

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Al loro interno, inoltre, si possono ammirare ben 18 ponti, per ammirare il parco da una prospettiva diversa.

Il più famoso tra tutti è senza dubbio il Puente de las Flores, ovvero il Ponte dei Fiori, rigorosamente addobbato di fiori sia d’estate che d’inverno.

Camminando per la prima volta tra questi giardini, ricordo ancora che venni pervasa da una sensazione di pura tranquillità.

Fu impossibile per me non sentirmi a casa passeggiando tra questi verdissimi sentieri popolati da palme e aranci, fontane e pini, piante aromatiche e stagni, percorsi sportivi e roseti.

Mi sembrò fin da subito che Valencia fosse una città molto accogliente, almeno dal punto di vista paesaggistico e climatico.

Per essere marzo, ricordo bene che trovammo delle giornate stupende, con una temperatura di 24 gradi.

Alla fine, l’ ho scelta.

Posso riassumere così i motivi che rendono Valencia la mia città ideale:

  • Il clima – le previsioni meteo a Valencia son ferme su “soleggiato” per 300 giorni all’anno, e non è un modo di dire!
  • Il buon cibo – no, non c’ è solo la paella, per cui la città è già tanto famosa;
  • Le sue feste – tra le quali, appunto, primeggia las Fallas;
  • La gente – più chiusa rispetto a noi italiani del Sud, ma comunque con il tempo accogliente;
  • La sua vicinanza al mare.

Con il tempo, vi parlerò meglio di com’è vivere a Valencia, delle sue tradizioni ed usanze. Per ora vi basti sapere che è una città molto, ma molto, spagnola. E con questo voglio dire che qui la vita va un po’ a rilento.

La giornata lavorativa inizia più tardi rispetto a quella italiana, e al tempo stesso si conclude più tardi.

Il sabato sera, al posto della nostra amata pizza, vi ritroverete a mangiare delle buone Tapas e imparerete l’arte del Terraceo.

Che sia estate o che ci siano 10 gradi, mangiare fuori sarà sempre l’opzione preferita dagli spagnoli.

Se in Italia una serata con gli amici inizia alle 21, beh, qui a quell’ora si sta ancora tranquillamente preparando la cena, che nella maggior parte dei casi viene infatti servita per le 22.

Agli orari così diversi come il pranzo e la cena, dopo 5 anni, ancora non mi sono abituata.

Se infatti si cena per le 22, si pranza tra le 14 e le 15.

Tuttavia, la Spagna mi ha insegnato tante cose.

Per esempio, a non aver fretta.

Qui tutto si fa despacio, piano, prendendosi il tempo necessario per godersi anche le piccolezze come un caffè o una cervecita, una birretta, dopo lavoro con un’amica.

Mi ha anche insegnato che non è necessario sempre vestire di tutto punto.

Ho imparato che è meglio dare meno importanza a ciò che si indossa, e a darne molta di più, per esempio, a dove andare a mangiare con gli amici, oppure a scoprire giardini e luoghi di cui perfino i residenti a volte non ne sono a conoscenza.

Mi ha insegnato la semplicità e l’informalità nei rapporti umani.

Per me, terrona nelle ossa e da sempre abituata a dare non del “Lei”, ma addirittura del “Voi”, all’inizio è stato un piccolo shock vedere come tutti quanti, dal professore al farmacista, possono essere chiamati con il “tu”, e no, non è maleducazione farlo, è più che altro cercanía, vicinanza.

Questo è solo un assaggio di quello che per me rappresenta Valencia.

Ma andiamo poco a poco, abbiamo detto che le cose sono più belle se vissute con calma.

Valencia ha già guadagnato un posto considerevole nel mio cuore… e nel vostro?

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4 Commenti

Alfredo 20/02/2018 - 12:35

Che devo dire .Sono il padre e l’unica cosa che mi viene è: tu si na cosa grande pe me , tu si na cosa grande……

Rispondi
Giuliana Barcella 21/02/2018 - 19:54

Grazie, sei il mio fan numero uno 🙂 !!

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Justine 21/02/2018 - 11:13

Io sono un amica e che dire… tesoro tu sei una donna fantastica e piena di qualità sempre pronta, ad affrontare qualsiasi prova a testa alta!
Ti ammirò molto per come sei , una persona forte e abbiziosa ?

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Giuliana Barcella 21/02/2018 - 19:54

Ti voglio troppo bene, già manchi tanto, Valencia e io ti aspettiamo a braccia aperte <3 !!! :*

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