Vivo a Dakar da 4 anni a mezzo e non ho una sola amica senegalese. Conoscenti con le quali avere un rapporto cordiale e un confronto piacevole si, ne ho, ma una “vera amica” con la quale uscire, raccontarsi in tutta sincerità, ridere, o piangere dei propri mariti o dei propri figli no, non ce l’ho, e comincio a convincermi che forse non ce l’ avrò mai.
A tutt’oggi non c’è una sola donna senegalese che io chiamerei in caso di reale bisogno di supporto di qualsiasi genere.
Posso risultare snob, presuntuosa o, addirittura razzista, ma, non penso di poter entrare in sintonia con queste signore. Non penso che potrei mai passare mezza giornata a rivoluzionarmi la testa dal parrucchiere sapendo che mia figlia il giorno dopo andrà a scuola impreparata perché, invece che investire nei suoi libri, ho preferito pagare per delle trecce lunghe fino al sedere allo scopo di piacere a mio marito ed evitare che lui vada a cercarsene un’altra. Non entra nella mia testa, non voglio nemmeno che mi entri!
Si dice tanto anche che qui le donne accettino la poligamia e che il rapporto fra “co-épouses” sia molto sereno perché basato sull’amore per lo stesso uomo, ma è proprio in questi casi che la concorrenza si fa spietata. Anche perché, in realtà, di amore ce n’è ben poco.
Chi sono
7 Commenti
cara Raffaella
ti potrei dire la stessa cosa di Zanzibar.
Nemmeno io,dopo 10 anni di vita qui,posso dire di avere un’amica locale.
Troppe le diversità e come dicevi tu le priorità.
Mi son messa in discussione molte volte,ma penso che noi bianche restiamo pur sempre delle straniere,delle muzungo.Anche se ho lavorato con una signora locale con la quale avevo un buon rapporto,ho saputo molte cose di lei da altri,cose che nemmeno immaginavo.Magari lei,pur volendomi bene,pensa lo stesso di me.
Purtroppo il back ground è troppo diverso e cose che per noi son scontate qui da loro non lo sono.
C’è poi il discorso della poligamia che apparentemente viene accettata,ma che di fatto causa sofferenza.
Penso che pure qui le donne facciano a gara per accaparrarsi le attenzioni dei mariti,mariti che nella maggior parte dei casi si fanno gli affari loro preoccupandosi solo di continuare la specie.
Ricordo durante un viaggio in Senegal di aver parlato con la moglie di un amico del ragazzo che ci ospitava,la quale ci disse di preferire la poligamia al fatto di esser tradita di nascosto dal marito.Perciò nel contratto matrimoniale aveva firmato la clausola nella quale si dichiarava a favore della poligamia.Di fatto il marito la tradiva di nascosto.La donna era laureata e parlava fluentemente inglese e francese.
E’ duro ammetterlo,ma siamo davvero diverse in questo.
Annamaria è verissimo, è così. L’ho ormai accettato e, nel rispetto delle diversità, prendo le distanze da ciò che proprio non riesco ad interitiorizzare: lottare con altre donne per avere l’esclusiva! Anche io ho una collega con cui mi intendo bene, laureara in psicologia, non è sposata e non ha figli ma anche lei punta molto più sull’apparenza che sulle sue altre qualità e così, inevitabilmente, la nostra intesa ha dei limiti. Peccato..
Cara Raffaella, la serenità sta nell’accettare le cose che non puoi cambiare e mi pare evidente che questa distanza culturale immensa non la potrai mai cambiare. Sono sicura che la vita però ti riserverà altre belle sorprese. In bocca al lupo.
Grazie mille Margherita, è vero che accettare le diversità ti aiuta anche a viverle meglio ed è proprio questo che sto cercando di imparare!
Grazie
Grazie Raffaella,
Una testimonianza diretta della mentalità femminile in Senegal, che è molto interessante conoscere. Difficile commentare sulle tradizioni e le pratiche in uso per cercare di puntare tutto sulla propria capacità di sedurre i mariti. Per quel che riguarda le amicizie femminili è un peccato che tu non possa avere maggiore accesso e successo. Mi auguro che perseverando a mantenere uno sguardo aperto su tutto e tutti, un giorno tu faccia un incontro fortunato. Nei rapporti umani le forzature non portano a nulla. E le tue pause riflessive te lo hanno già rivelato. Coraggio non demordere!! Un carissimo saluto da Katia G. – Johannesburb
Grazie mille Katia,
Il Senegal è davvero un paese complesso per le relazioni interpersonali lo dice spesso anche mio marito che ci è nato e cresciuto. Non forzo nulla, come ben suggerisci tu, la vita è una rivelazione continua, tutto può accadere.
Ho vissuto due anni in Senegal e posso solo dire ognuno ha il diritto di vivere le proprie radici e convinzioni anzi deve! Ho legato amicizia sincera con tante persone di quel Paese. Non dovevo per forza accettare tutte le abitudini di vita. Questo mi ha aiutato ora che sono tornata. Ho capito che vale anche il contrario. Mi sono avvicinata ancora di più a quella cultura soprattutto perché molti senegalesi che vivono qui hanno il tuo stesso problema. Non accettano più di essere spennati vivi per Tabaski o Magal. È in corso un cambiamento generale che coinvolgeraá un’ intera generazione. Ci vuole tempo…… Molto tempo…ma prima o poi tutti capiremo bu neke Yallah sugnu borom!!