Stay Italian: 10 consigli per non dimenticare chi siete
in Francia o altrove
Il mese scorso ho festeggiato il mio quarto anno da expat. Quattro anni cominciati con mille dubbi, paure e sogni e terminati allo stesso modo, anche se per ragioni diverse.
Ma se c’è qualcosa che mi ha accompagnata fino adesso e che tutt’ora tengo stretta, è la mia identità italiana. È difficile spiegare cosa sia, perché, come sappiamo, i tipi di italiani sono tanti quante le tradizioni, le regioni, i dialetti, i piatti tipici del nostro Paese. Gli italiani che lasciano la patria hanno età e ragioni diverse, spesso anche più di una nazionalità. A volte, per loro, l’Italia è solo una tappa di un viaggio molto più lungo del nostro.
Ma quella nostalgia di casa, qualsiasi sia la nostra storia, ce l’abbiamo tutti. Spesso, nel mio caso, divampa quando mi passano accanto dei turisti connazionali (in Francia si riconoscono soprattutto dal volume delle loro voci) o quando vorrei prendere a calci la lavagna dei ristoranti “italiani” non appena scorgo i classici bufalla, rizotto, osso bucco ecc. È incredibile come i francesi riescano sempre ad inventarsi doppie dove non ce ne sono e a toglierle quando vanno messe.
A volte, come vedete, è frustrante tenere il piede nello Stivale e al tempo stesso in una Louboutin. Ma questa, nonostante tutto, è ancora la vita che mi piace. Come per molte altre cose, riuscire a stare bene è solo una questione di equilibrio. Per me, è integrarmi senza dimenticarmi di chi sono.
Se anche voi volete sapere come riuscirci, lasciatevi ispirare dai miei 10 consigli.
1 – Ascoltate la radio e la musica italiana
Che sia la radio online, una playlist, un podcast Spotify o semplicemente una canzone che vi piace, trovate un momento per ascoltare un po’ di italiano e per riposare il cervello. Io, ad esempio, lo faccio nei mezzi pubblici, al rientro da una giornata pesante all’università. Fidatevi, fa bene all’anima e alla mente. Non so se succede anche a voi, ma mi capita spesso di avere dei dubbi su alcune parole o frasi banali in italiano e mi chiedo sempre il perché di questi “bug”. Quando non mi va di riflettere, me ne esco con dei calchi dal francese, che alla fine integro nel mio vocabolario (ex. tacchinare, da taquiner, per dire stuzzicare). Siamo d’accordo: non si possono sentire. Non dico che ascoltare una canzone di Willie Peyote sul C18 di ritorno verso Croix-Rousse o “Pezzo di me” di Levante e Max Gazzé dopo un litigio con l’ex di Strasburgo abbia migliorato il mio italiano. Ma almeno ascolto ciò che mi piace e cerco di mantenere allenato il cervello.
2 – Cucinate per voi e per gli altri
Fa un po’ cliché, ma oltre che per concedersi un piccolo piacere, invitare degli amici a casa e fare loro da mangiare può essere un ottimo modo per farsi amare. Se non lo sappiamo noi italiani! Fun fact: molte delle ricette italiane che conosco le ho imparate mentre ero in Francia. Complici forse i genitori che mi hanno viziata fino ai 18 anni (nonché la mia pigrizia), arrivata a Strasburgo sapevo cucinare solo piatti abbastanza semplici. Un giorno, mi è venuta voglia di fare la parmigiana. Ovviamente ho chiesto la ricetta a mia mamma, per evitare di incappare in siti francesi che propongono di terminare il tutto con una bella spolverata di emmental grattugiato. Tanto vale metterci della plastica fusa, no?
3 – Confrontatevi con altri italiani
Che siano studenti, lavoratori, genitori, bambini, di sinistra, di destra, di religioni diverse, della vostra regione o meno, andate alla ricerca di altri italiani che abitano nella vostra stessa città. È un consiglio banale, ma a volte ci si dimentica che, soprattutto in caso di bisogno, si può chiedere aiuto a chi ha già vissuto la nostra situazione. Oltre ad avere sempre qualcuno a cui chiedere un consiglio, si possono creare delle bellissime amicizie. Ovviamente, non limitatevi a frequentare solo italiani: altrimenti che senso ha essere partiti?
4 – Non perdete i contatti con gli amici e la famiglia rimasti in Italia
Personalmente, non ho mai creduto al detto lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Le relazioni importanti vanno curate e la famiglia e gli amici, che, ovviamente, come voi continuano le loro vite, saranno di sicuro contenti di avere vostre notizie. Quando chiamo i miei genitori (a detta loro, “dovrei farlo più spesso”), sono contenta di sapere come stanno e cosa fanno, anche se ci diciamo sempre le stesse cose. Inoltre, è un modo per chiacchierare, per parlare degli abitanti e delle novità di Marina di Ravenna. Anche se in gran parte si tratta di pettegolezzi, li ascolto sempre con un sorriso. D’altronde, la felicità sta nelle piccole cose.
5 – Quando potete, fate la Dolce Vita
Anche se il ritmo delle vostre giornate è frenetico, ricordate che si vive bene anche rallentando un po’. Personalmente, ho vissuto 18 anni ad un ritmo “italiano”, e penso di essere venuta su più che bene. Modestia a parte, spesso sento il bisogno di ritagliare un momento per me e, effettivamente, più lo faccio e più mi rendo conto che sono poche le cose veramente non rimandabili. O forse lo dico solo per giustificare la mia tendenza a procrastinare e per godermi al meglio la mia vita da studentessa… chissà.
6 – Leggete articoli online e libri in italiano
Ancora un consiglio banale, ma importante. Leggere, qualsiasi tipo di giornale, romanzo o rivista, è fondamentale per non dimenticare la propria lingua. A meno che non vogliate cominciare a mettere doppie dappertutto (no, per fortuna non sono al livello in cui esito su come scrivere questa parola) come i francesi. E, se ne avete voglia, scrivete. Vi renderete conto che sapete ancora farlo.
7 – Acquistate prodotti italiani
La bresaola e il pecorino costano un occhio? E allora? Come dicevo nel punto 2, bisogna sapersi coccolare, magari risparmiando un po’ su altri prodotti mentre si fa la spesa. Esistono anche molti siti dove si possono ordinare prodotti italiani come biscotti, caffè, pasta e snack, come MammaPack, che ancora non ho testato. Altrimenti ci si può far spedire direttamente il famoso pacco da giù, o ancora farsi una scorta enorme di cibo ed esportarla quando si rientra dalle vacanze. Una cosa è certa: per il cibo ci si ingegna sempre.
8 – Guardate film e serie tv che vi fanno sentire a casa
Sì, anche se lo fate per la millesima volta e i vostri coinquilini non ne possono più (si arrangiano). Durante la quarantena, chiusa in casa a Lione con due amiche connazionali conosciute a Strasburgo, ho deciso di riguardare l’intera serie de I Cesaroni, per poi scoprire che nello stesso periodo la ritrasmettevano anche alla tv italiana. Ogni sera, dopo aver seguito le lezioni a distanza, cucinato e fatto sport, ci mettevamo tutte e tre sul divano, il computer sul tavolo, e commentavamo gli episodi insieme. Mi ha fatto ricordare gli anni del liceo e, nonostante le circostanze particolari dettate dalla pandemia, mi ha fatto sentire più vicina a casa.
9 – Ogni tanto, tornate.
Come dice mia mamma (e molti cantanti napoletani): “Torna, ‘sta casa aspetta a te”! Quando ne sento il bisogno e se ne ho il tempo, afferro una valigia grande che riempio a metà (v. punto 7) e salto sul primo Flixbus, treno o aereo che trovo. Nel mio caso, è il richiamo dell’aria di mare e del pesce fresco che sento, e a volte non ha senso resistere. Tornare in Italia vi farà scoprire che, se a casa è tutto uguale, quelli ad essere cambiati siete voi. E forse, quando sarete nel vostro paesino natale, scoprirete che la città straniera che vi ospita vi manca un po’, e apprezzerete molto di più la vostra vita da viaggiatori.
10 – Siate cittadini del mondo
Essere italiani è bello, ma non dimenticatevi che l’identità è un puzzle formato da tante piccole tessere di colori e forme diverse. Sono le nostre esperienze che creano chi siamo e la parola italiano non basta a definirci. Inoltre, spesso impariamo cose nuove sul nostro Paese e sulla nostra cultura confrontandoci con gli altri. Scopriamo nuovi gusti e ci allontaniamo dalla tradizione, ma va bene così: non significa essere meno italiani. Siete partiti per esplorare e per essere ispirati da tutto ciò che vi piace. Allora rinnovatevi e riscopritevi, senza dimenticare da dove venite.
2 Commenti
Io faccio tutto esattamente come te, al 100 % non me ne faccio mancare uno di punto. Forse l’unico che faccio fatica a seguire e tornare in Italia regolarmente, ma ci provo. Sono comunque integratissima e felicissima di chi mi sta intorno.
Ora è un momento un po’ particolare, ci accontenteremo di parlare al telefono con la nostra famiglia e i nostri amici italiani…