Staycation: di cosa si tratta?
La prima volta che mi sono imbattuta nel termine “staycation” credevo di non aver capito bene. Il dizionario Cambridge definisce staycation la vacanza che si fa non lontano da casa invece che viaggiare in un altro paese. È la crasi fra i termini “stay” e “vacation” ed è usatissima negli Emirati.
Prima permettetemi una piccola premessa, non aveste familiarità con i sistemi scolastici britannico, americano, IB e forse altri di cui non sono a conoscenza. Gli school break, ossia le (per me odiatissime) pause scolastiche, sono varie durante l’anno e piu corte in estate rispetto al sistema italiano. In generale, ci sono due o tre settimane per la pausa invernale fra dicembre e gennaio. A queste si aggiungono due settimane per la pausa di primavera fra marzo e aprile. Rimangono, poi, meno di due mesi per la pausa estiva. Quest’anno l’Eid, cioé la fine del Ramadan, cadeva subito dopo le 2 settimane di school break, cosi da essere 3 settimane di chiusura di scuole e asili. Un sogno e un incubo per i genitori. In questo contesto prendono piede i “camp”, che spiegherò in dettaglio in un altro post, e le “staycation”.
L’Emirato di Dubai non si regge sul petrolio
Nel dicembre 2020 il governo degli Emirati ha lanciato il programma “UAE Strategy for Domestic Tourism”. L’intento era quello di unificare gli sforzi locali e federali per sfruttare le risorse turistiche emiratine, oltre a rafforzare il ruolo del turismo domestico all’interno dell’economia nazionale. Nel 2019 il turismo domestico ha contribuito all’economia nazionale per 41.2 milioni. Costituisce il 23% delle entrate del settore turistico. La nuova strategia governativa mira a raddoppiare i guadagni del turismo interno. Lo scopo è quello di raggiungere un equilibrio fra quest’ultimo e il turismo internazionale entro il 2030.
Il piano prevede una serie di iniziative e campagne per mettere in luce ogni attrazione naturale, culturale, tradizionale e storica del paese attraverso la rivalutazione dei singoli Emirati. Inoltre, prevede il supporto attraverso partnership fra pubblico e privato, oltre allo sviluppo di piani comuni per la promozione del turismo e del territorio. Inoltre verranno redatte guide al settore dell’hospitality al lancio di pacchetto promozionali per incoraggiare il turismo. Per chi fosse interessato all’argomento, i dettagli di questo programma si possono leggere sul portale del Governo UAE.
Le pause scolastiche e le staycation
Ma torniamo alle staycation. Quando inizia l’anno scolastico, alla fine del mese di agosto, le scuole forniscono il calendario di tutte le attività, festività e chiusure. Di conseguenza, i break scolastici sono noti fin da subito. A questo si aggiunge il periodo del Ramadan, più o meno risaputo, con tanto di Eid calcolato approssimativamente. Da lì scatta la ricerca delle offerte in hotel, campeggio, isola, montagna, lago, mare, deserto, costa est, nord, ovest, emirato questo o quello o paesi limitrofi. Insomma, la famosa caccia alla staycation o vacanza poco più in là.
Il paese ha tanto da offrire, con una miriade di strutture recettive per tutti i gusti e tutte le tasche. Però bisogna sbrigarsi altrimenti si rischia di non trovare posto o trovarlo a prezzi più alti di quanto si avesse in mente. Ad esempio, sono circa 3 anni che dico di voler andare in Oman. Ho iniziato a guardare i siti di agenzie di viaggio e prenotazioni fai da te soltanto un mese prima dell’inizio del break, quindi i prezzi ormai erano alle stelle. Ma non mi sono persa d’animo e ho cercato la vera staycation sia nell’emirato in cui vivo, che in quello di Abu Dhabi, che in quello di Ras al Khaimah. Alla fine il vincitore è stato lui, l’emirato della ceramica che abbreviato si scrive RAK..
Eh si, questo emirato che si trova a nord, accanto ad un pezzettino di Oman, la regione del Musandam (ricordate il post sulla geografia degli emirati?), è famoso per le ceramiche. Qualche giorno in un family hotel sulla spiaggia per far riposare papà e mamma. Pensate che lei è riuscita persino a dormire trenta minuti sotto l’ombrellone il secondo giorno di vacanza. Per quattro giorni, poi, non ha dovuto cucinare. Se non l’aveste capito, quella mamma bisognosa di riposo ero io.