Quattro stereotipi da NON sfatare su Parigi
Di recente ho scritto un articolo per sfatare, in base alla mia esperienza, gli stereotipi più comuni su Parigi. Ma ahimé non ho affatto convinto le lettrici! Per la maggior parte delle persone Parigi resterà per sempre una città carissima, invivibile, piena di gente antipatica e pessimo cibo. Pazienza, avranno avuto meno fortuna di me.
Oggi ho deciso di parlare dei quattro stereotipi su Parigi che invece ho trovato reali. Riuscirò a essere più convincente stavolta?
Disclaimer: come il precedente, si tratta di un articolo molto ironico e basato unicamente sulla mia limitata esperienza. La capacità di cogliere l’ironia resta a carico del lettore. Buon divertimento!
1. I parigini amano andare di fretta e lamentarsi sempre
Sì, è vero. I parigini, un po’ come tutti i francesi, amano lamentarsi di qualsiasi cosa: la metropolitana in ritardo (ovvero 5 minuti anziché 2), gli scioperi, il prezzo del pane e via dicendo. Ed è vero che hanno sempre fretta: li vedi correre continuamente per arrivare in orario a chissà quale appuntamento. È una delle poche cose che davvero non sopporto della Ville Lumière. Ironia della sorte, mi trovo molto spesso a râler (cioè lamentarmi) anch’io, prendendomi in giro da sola sul mio essermi “francesizzata”.
Probabilmente la tendenza alla lamentela sarà insita nel DNA del popolo francese, a partire dalla presa della Bastiglia o dai movimenti del maggio ’68. Chi intende vivere a Parigi dovrà abituarsi in fretta a frequenti scioperi, proteste e manifestazioni, che possono creare disagi notevoli e bloccare la capitale per mesi interi. Essere parigini significa anche questo: lamentarsi a profusione, ma anche alzare la voce quando qualcosa va storto!
2. Parigi attira gli stranieri, ma non i francesi stessi!
Provate a parlare con chi proviene dalla Bretagna, dalla Loira o dalla Costa Azzurra: quasi nessuno di loro vivrebbe a Parigi. Mentre per molti stranieri Parigi è il sogno, per i francesi di altre regioni rappresenta un vero e proprio incubo!
Tra turisti, caos e prezzi esorbitanti sicuramente Parigi non è una capitale facile da vivere. Lo sanno bene gli altri francesi, per i quali la Ville Lumière non è certo in cima alla loro lista dei desideri. Per questo motivo, coerenti con i loro principi, preferiscono una vita più tranquilla in campagna, in periferia o in altre regioni al di fuori dell’Ile-de-France. Molte persone dovrebbero prendere esempio dalla loro coerenza, anziché continuare a vivere in una città sputando senza tregua nel piatto in cui mangiano. Pensate abbia senso comportarsi così?
3. Parigi è caotica, inquinata, ha un pessimo clima e non molto pulita
Tra tutti gli stereotipi su Parigi credo che questo sia il più veritiero. Se vi piace la vita appartata, l’aria pulita e il contatto con la natura, vi sconsiglio caldamente di vivere in centro a Parigi. A volte io stessa faccio fatica a sopportare lo smog e il fracasso che invade la città, motivo per cui amo i quartieri residenziali e prossimi agli spazi verdi. Stessa cosa vale se amate climi miti e cieli assolati. Con inverni lunghi e piovosi, estati torride e primavere incerte, il clima parigino non è tra i più gradevoli. Se poi unite cielo grigio, smog e clacson incessanti, Parigi diventa un inferno per i metereopatici.
Inoltre, come in quasi tutte le metropoli, nei quartieri di Parigi si percepiscono molto le disparità sociali: alcuni puliti e curati come bomboniere, altri sporchi e degradati ai massimi livelli. Complessivamente Parigi non è una città tra le più pulite e questa è una realtà certa più che uno stereotipo; in compenso i suoi numerosi parchi e giardini sono tenuti benissimo e rappresentano dei perfetti luoghi di “evasione” dal caos cittadino.
4. Toccatemi tutto, ma non l’équipe de France!
L’unico momento in cui forse provo antipatia per i francesi è quando si parla di calcio, cosa che li rende molto simili ai “cugini” italiani. Se per un connazionale è un’eresia criticare il Napoli, la Roma o gli Azzurri, guai a parlare male ad un francese del Paris Saint Germain o dei bleus, la Nazionale di calcio che ha trionfato ai mondiali 2018.
Mi piace molto lo sport, ma assistere ad una partita di calcio a Parigi, soprattutto se è la Francia a giocare, può rivelarsi un’esperienza mistica. Motivo per cui le partite, a volte, preferisco guardarle un po’ in disparte continuando, nonostante tutto, a tifare Italia! Tra il gusto per la lamentela e la passione smodata per il calcio, come vedete italiani e francesi possono essere molto più simili di quanto si creda.
Amo Parigi ma sono in grado, come vedete, anche di criticarla quando serve: confermate o no questi stereotipi?
CHI SONO