peace and distance
Laura Saija
Dicono che i brasiliani abbiano il samba nel sangue, che i senegalesi nascano con un senso del ritmo innato, che quelli di New Orleans al jazz non possano rinunciare neanche a pranzo, che i cubani siano tutti bravissimi ballerini e che i congolesi usino i tamburi al posto della sveglia! Beh, anch’io ho la mia musica nel sangue e suona forte ogni volta che passo più di tre anni nello stesso posto. Chiamiamola energia, voglia di viaggiare o irrequietezza, il risultato é sempre lo stesso: preparo le valige. Sono Laura, siciliana, e vi racconterò di me. 14 anni fuori dalla patria, 5 paesi vissuti, 4 continenti visitati, 8 le lingue che parlo, XXXX lavori svolti fin ora. Dopo aver cominciato gli studi a Bologna il destino, o una profonda inclinazione internazionale, mi succhiò come una ventosa. Partii allora per il Portogallo. Poi per il Brasile. E ancora per il Belgio. La natura di viaggiatrice però non ti abbandona mai. Ecco come mi ritrovai a un certo punto in Lesotho, un paesino sconosciuto nella meravigliosa Africa. E poi la vita ti mette davanti a decisioni inaspettate, a scelte che non sai nemmeno fare. Sono da poco tornata a Bruxelles e da qui vi scrivo. Su quaderni, biglietti aerei o scontrini di cassa, io, infondo, scrivo sempre. Quando non scrivo, non viaggio e non lavoro, ballo il tango e inforno pizze. Questa sono io. https://coffeepoliticsandthecity.blogspot.com/