Strascichi dell’ “andrà tutto bene”
Davvero andrà tutto bene?
Gli effetti collaterali di questa quarantena che sembra non finire mai?
Cambiamenti umorali prodotti dalla minaccia di tornare in quarantena o isolati dal resto del mondo.
3 parole che mi martellano in testa:
Noia
Ho paura di annoiarmi. Quando sto ferma penso, se penso, tutte le emozioni negative salgono a galla. Io sono arrabbiata con il mondo. Prima il Covid che non ci permetteva di vivere, viaggiare, abbracciare la gente, ora una delle innumerevoli azioni umane che non fanno altro che disumanizzarci.
Cosa succederà nei prossimi mesi?
Io, per non pensarci, preferisco svegliarmi prima che suoni la sveglia e colorare mandala o bermi ettolitri di caffè. Riempio le mie giornate con attività sportive per allargare le mie cerchie sociali, mi sforzo di fare qualsiasi cosa pur di non stare dentro casa. Questa bramosità a volte è frustrante, ci son giorni in cui il mio corpo richiede il riposo ma la mente continua a pushare per muovermi, per obbligarmi a fare tutto ciò che ho sempre fatto prima del 2020.
Sono nel mood “chi si ferma e perduto“. Poi penso alla mia amica infermiera che mi racconta di pazienti trentenni ricoverati d’urgenza d’infarto e penso che riposarsi ed annoiarsi su un divano, forse forse, non farebbe così male.
D’altronde, se non si sta bene nel proprio silenzio, come si potrebbe mai stare con gli altri?
Siamo lo specchio delle nostre emozioni, io, di recente, sono un vulcano in eruzione! Un insieme di stress concentrato in niente po’ po’ di meno che 1.50 m di altezza.
Tempo
Come se fossi catapultata in Alice in Wonderland e io fossi il Bianconiglio, “è tardi”. Da quando c’è la possibilità di uscire, vivo con l’ansia dei minuti, secondi, attimi. Voglio tutto e subito. L’erba voglio non dovrebbe crescere nel giardino del re, ma… nel giardino utopistico di Emilia sì.
Voglio nuovi amici, amanti, conoscenti.
Ho vari amici stretti e molti nuovi con cui sto condividendo molto tempo della mia vita ma non è sufficiente, voglio molto di più.
Andrà tutto bene ma non c’è tempo per approfondire. Non c’è tempo per piacere e farsi piacere. Come se le emozioni tenute chiuse per due anni stessero esplodendo.
Ciò è sbagliato, non si può pretendere di attaccarsi alle persone come quei cagnetti bisognosi d’affetto… Tutto ciò è strano, l’indipendenza e la capacità di star da sola, per le quali ho sempre lottato, ora mi pesano.
Forse è l’agitazione di una probabile chiusura al mondo e l’obbligo di non poter socializzare che mi porta a vivere tutto così amplificato, a volte infantile e capriccioso. Estremamente egoistico. Un comportamento del genere non può far altro che spaventare le persone, anch’io lo sarei se qualcuno si dimostrasse così presente e invadente con me.
Fame
Il cibo è diventato un’eterna lotta. Alterno settimane di dieta ferrea a quelle di “mangio cose random”. Secondo alcuni studi, è indice di voglia di sopperire le carenze. Carenze d’affetto, ormai è tutto sui social. Facciamo ghosting come se fosse shopping, siamo tutti bravi a scrivere messaggi aggressivi-passivi e a fare gli angioletti face to face o, perché no, ad ignorarci ed evitarci.
Evito di avere dolciumi a casa o potrebbero diventare i miei miglior amici e subito dopo i miei peggior nemici.
Traendo le somme, ciò che sicuramente manca è un equilibrio. Dal troppo si è passato al nulla e ora non posso pretendere di avere nuovamente tutto come prima.
Ogni cosa deve scorrere come un fiume, coi suoi ritmi e con le tempistiche giuste.
Orazio e Catullo non saranno d’accordo con questo mio flusso di coscienza, me ne farò una ragione 😉
CHI SONO
2 Commenti
Andrà tutto bene, a volte è sufficiente fermarsi respirare e capire che quel che abbiamo è molto più di quanto pensiamo 😘
Sì :*