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“Aiuto, trema tutto!” I terremoti in Cile

di Paola Cile
edificio distrutto terremoto
Il Cile è un paese ad alto rischio sismico ed è in Cile che è stato registrato, nel 1960, quello che viene considerato il terremoto più forte del mondo. Ma un conto è sapere che in Cile ci sono i terremoti, magari perché lo abbiamo studiato nell’ora di geografia alle scuole medie, un altro conto è viverlo sulla propria pelle!
Il primo terremoto che abbiamo sentito qui in Cile ci ha colti ovviamente di sorpresa: viviamo al nono piano e abbiamo sentito il palazzo muoversi, sembrava non finisse più di oscillare. Il palazzo è nuovo ed è costruito secondo tutte le norme antisismiche, anche perché è proprio qui a Concepcion che c’è stato, nel 2010, l’epicentro di uno dei più forti terremoti registrati in Cile (e uno dei più forti del mondo). Non deve preoccupare il fatto che i palazzi oscillino: è sintomo del fatto che sono “elastici”. Ma questo non ha impedito che ci spaventassimo! È durato probabilmente pochi secondi, poi tutto è tornato normale. Intorno a noi nessuno dei cileni sembrava preoccupato, addirittura i terremoti fino a 5 gradi della scala Richter li si chiama temblores, tremolii. Solo i più forti meritano il nome di terremoto.
Però noi eravamo dei novellini dei terremoti e infatti, in seguito a quel primo terremoto, abbiamo avuto una sorta di mal di mare per alcuni giorni. Il medico, quando gliel’abbiamo raccontato, quasi scoppiava a ridere, sembrava pensasse: “Avete il mal di mare per questo piccolo tremolio?? Non avete idea di cosa siano i terremoti qui!!”.
Teatro Molina a Concepción, danneggiato dal terremoto del 1960

Teatro Molina a Concepción, danneggiato dal terremoto del 1960

Da allora di terremoti ne abbiamo sentiti tanti altri e siamo più abituati: sappiamo meglio come comportarci, se ci sembra che il palazzo tremi controlliamo se le porte oscillano e se il lampadario pendente si sta muovendo. Abbiamo imparato che nel caso di terremoto non bisogna telefonare (per avere notizie, contattare famigliari) ma solo scrivere sms perché le linee telefoniche restino disponibili per i soccorsi. Abbiamo preparato uno zainetto di emergenza, che contiene le cose basiche da avere con sé nell’eventualità di dover lasciare la propria casa. A volte questo ci sembra un’esagerazione ma dopo il terremoto del 2010 ci hanno raccontato che la città è rimasta senza luce e acqua potabile per più di un mese e che i rifornimenti hanno tardato tanto a tornare alla normalità. Ecco perché può essere utile avere alcune cose con sé come copie dei documenti, acqua, alcune cose da mangiare, kit di pronto soccorso, soldi in contanti, pila.

evacuazione tsunami

evacuazione in caso di  tsunami

Sappiamo anche che quasi tutti gli edifici sono antisismici e che ovunque si è preparati per l’emergenza terremoti: per esempio in Università le “zone sicure” sono ben indicate, all’asilo di nostra figlia ci sono grandi pulsanti di emergenza in tutte le classi, fanno delle simulazioni per prepararsi all’evacuazione e hanno tutta una procedura da seguire in caso di terremoto, come ci hanno raccontato all prima riunione. Siccome quasi tutti i terremoti generano un rischio di tsunami, sulla costa ci sono ovunque i cartelli che indicano la direzione sicura da prendere in caso di allerta tsunami e ci sono sirene che suonano per avvertire se è necessario evacuare la zona. La regola è “Se sei sulla spiaggia e senti un terremoto che dura più di 10 secondi e non riesci a stare in piedi, allontanati il più in fretta possibile dal mare e raggiungi una località a 30 metri di altezza sul livello del mare”.

E dopo i terremoti più forti ci sono le repliche, che possono durare anche mesi. Lo scorso Settembre un potente terremoto ha colpito il nord del Cile e lo abbiamo sentito molto forte anche qui a 900 km di distanza; nei giorni successivi continuavamo a sentire repliche e controllando sul sito del Centro sismologico ci accorgevamo che ce n’erano moltissime ogni ora!! Addirittura, quando siamo rientrati in Italia in Ottobre, mi stupiva il fatto di non sentire più tremare… Mi sono trovata a guardare le porte appena mi sembrava di sentire un tremolio, pur sapendo che è difficile che ci sia un terremoto di 8 gradi della scala Richter a Milano. Infatti non era un terremoto, era solo il tram!
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