Elisabetta Cork
Sono approdata per la prima volta in Irlanda nel lontano 1998. Ragazza alla pari per qualche mese, sono poi rientrata in Italia, tenendomi l’Irlanda sempre nel cuore. Nel 2014, in piena crisi economica, ho valutato la possibilità di trasferimi di nuovo in Irlanda, poiché “La tigre era tornata ruggire” in quel periodo, in uscita da una pesante crisi economica. Ho puntato la capitale, Dublino. Città grande e in espansione, molte aziende. Sognavo Galway, con le lunghe spiagge e i musicisti per strada. Sono finita a Cork, di cui non conoscevo nulla, nemmeno che fosse davvero una zona remota dell’Irlanda. Sono passati 3 anni da quel colloquio andato bene. Vivo in un paese grande più o meno come quello dove sono vissuta, ma dalle Prealpi svettanti sono passata all’oceano atlantico. Mi sono abituata ad inerpicarmi per stradine sconnesse anche senza essere necessariamente in un luogo sperduto, a girare senza ombrello, a salutare chiunque incontri per strada. La curiosità che mi ha sempre accompagnato è stata nutrita (e continuerà ad esserlo) dalle piccole e grandi avventure quotidiane che, da quando vivo all’estero, si sono moltiplicate.