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Piccolo vademecum per chi sta pensando di trasferirsi a Vancouver

di Elena Vancouver

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“Mi vorrei traferire a Vancouver, puoi darmi qualche consiglio?”

Quante volte sono stata contattata da amici, amici di amici o da perfetti estranei con questo interrogativo in apertura ai loro messaggi?

Ho smesso di contarle, ormai, ma ho sempre cercato di rispondere a tutti nell’ambito delle mie possibilità. Viste le molte richieste arrivate e che continuano ad arrivarmi, ho pensato di scrivere un piccolo vademecum con le informazioni che mi vengono richieste più di frequente.

Do per scontato che vogliate venire perché sapete già quanto sia bella la città e quali grandi opportunità offra questo paese multiculturale, tollerante, moderno e pieno di una natura da togliere il fiato.

Mi soffermo quindi sulle note dolenti che dovrete prendere in considerazione, qualora decideste di avventurarvi nella terra della foglia d’acero.

  • “Qual è il costo della vita a Vancouver?”

Più alto che in qualunque città italiana. Vancouver è uno dei centri più costosi del nord America, non credete a chi vi dice che si può vivere con poco; non si tratta di avere gusti lussuosi, qui tutto è estremamente caro, dall’affitto al cibo, passando per i trasporti.

E’ stato recentemente calcolato da uno studio di settore che un single, mediamente, per vivere qui spende tra i 2.500 ed i 3.500 dollari canadesi (molto dipende dalla soluzione abitativa che si adotta). Per una famiglia, i costi crescono esponenzialmente.

  • “Come posso ottenere un permesso per emigrare? Ho le caratteristiche giuste?”

L’unico modo per saperlo è consultare questo link, rispondere al questionario e trovare il percorso giusto per voi. Il solo sito affidabile e con le informazioni aggiornate è questo, ovvero quello ufficiale del governo Canadese. Diffidate dalle imitazioni!

  • “E’ facile trovare lavoro?”

Dipende. Siete pronti ad adattarvi?

Oppure avete delle caratteristiche professionali in linea con questo mercato del lavoro che punta tutto sulle nuove tecnologie, favorisce i lavoratori ultra-specializzati, artigiani o professionisti, e fatica a riconoscere i nostri titoli di studio italiani?

Il mercato del lavoro vancouverita diventa ogni anno più competitivo; cambiano le regole e le esigenze delle aziende.

Questa è una città che attira molti talenti dal mondo e dallo stesso Canada, ci vorrà un curriculum davvero speciale per trovare il lavoro che vi permetterà di mantenervi e darvi soddisfazione allo stesso tempo.

L’esperienza professionale sul territorio e/o un titolo di studio canadese, insieme con la perfetta padronanza della lingua, faranno la differenza tra voi e gli altri aspiranti.

  •  “Vorrei trasferirmi con la mia famiglia, che difficoltà incontrerò?”

A parte i costi proibitivi di case e appartamenti qui in città, di cui al punto 1, se si hanno bambini da zero a 5 anni è meglio desistere e scegliere una provincia, dove esistono dei supporti scolastici in grado di accogliere i bambini e permettere a voi di lavorare.

In British Columbia non esiste (non ancora) un settore scolastico pubblico per bambini minori di 5 anni.

L’alternativa è pagare una media di 1500 dollari al mese per tenere un bambino in un asilo privato, ammesso che troviate posto, visto che le liste di attesa sono di circa 18 mesi.

Altra soluzione è che uno dei genitori resti a casa e l’altro lavori, ma stare qui con una famiglia ed un solo stipendio è molto dura. A meno che lo stipendio in questione non superi i 4000 dollari mensili.

Se nella vostra famiglia è incluso anche un gatto o un cane, le cose si complicano ulteriormente. Pochissime case sono pet friendly e i costi del veterinario, indovinate un po’, sono altissimi. Questo è il sito più utilizzato per la ricerca delle case, vi sarà utile.

  • “Ma è vero che il tempo è cosi brutto?”

Sì, se questa città è soprannominata Raincouver un motivo ci sarà. Siamo circondati da una foresta pluviale e l’oceano Pacifico, l’umidità è nel DNA di questo posto. Piove e c’è poca luce durante l’inverno, il quale dura da ottobre ad aprile.

E’ un posto che sconsiglio caldamente ai meteoropatici.

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6 Commenti

laura 21/03/2018 - 08:29

Una pietra in testa! Scherzo ovviamente..il Canada mi attira da moltissimo tempo, e non mi stupisce affatto leggere la tua lucida analisi di quali siano in relata` le condizioni per avere una vita decente. Comunque non e` poi tanto diverso dal Belgio, dove ho vissuto tanti anni. Affitti a parte (che comunque aumentano sproporzionatamente ogni anno anche li`) il resto e soprattutto il grigiume, devono essere simili. Lo considerero` per il futuro! Sono gia` allenata.

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Matteo 17/02/2019 - 17:36

Boh! Una quindicina d’anni fa avevo calcolato che fosse la città al mondo più attraente, e prima dei giochi olimpici invernali. Desideravo pensare al mondo come ad un luogo aperto di grande respiro, accogliente.
Ma già allora c’era come un muro che ricacciava indietro, più che richieste ragionevoli sembravano un deterrente, e non solo per il Canada.
Se uno ha uno straordinario curriculum cosa fa?, se ne va in un angolo sperduto del mondo? Certamente spettacolare dal punto di vista della natura, certamente tranquillo, ordinato, serio, ma insomma, sembra come se esistesse un respingimento come coi barconi dall’africa che vediamo qui.
Una sorta di razzismo generalizzato, una contraddizione insopportabile, perché da un lato il mercato non vuole dogane, non vuole barriere, non ama ostacoli, ma le persone no, le persone devono restare imprigionate dove nascono.
Francamente è una fratellanza dei miei stivali.
Allora me ne resto qui, dove ci piove meno, si mangia la pizza, e se mi va oggi pomeriggio passo per il Colosseo, o vado in gondola, attraverso il Ponte Vecchio, vado a vedere torri pendenti o città sepolte sotto la lava, alla faccia di tutta questo generalizzato e geloso attaccamento ai propri quattro stracci.
Perché poi, se la cosa deve essere così difficile, ci sarà un motivo non troppo nascosto di paura che arrivino gli altri a mangiarsi la nostra favolosa pappa. E allora se le tenessero la loro pappa, si tenessero strette strette le loro bellezze, ognuno ha le sue, e qui ce ne abbiamo così tante e più che a sufficienza da farcele uscire anche dalle orecchie.
“Ho pensato molte volte di andarmene”, disse una volta l’ingegner Ferrari, “ma se poi debbo soffrire da un’altra parte, allora preferisco soffrire nella mia terra”.

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alu 05/06/2021 - 15:46

“Ho pensato molte volte di andarmene”, disse una volta l’ingegner Ferrari, “ma se poi debbo soffrire da un’altra parte, allora preferisco soffrire nella mia terra”.

Questo ragionamento è valido finchè la situazione nella propria terra non degenera talmente tanto che converrà in ogni caso andarsene perchè altrove si soffrirà lo stesso ma di meno. Negli ultimi 10 anni circa si stianno mettendo tutti di grande impegno perchè le cose in Italia, e non solo, degenerino oltre quel livello.

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maria grazia 06/09/2019 - 11:38

Ciao Laura ,
vorrei trasferirmi a Vancouver a breve, ho 48 anni sono in Italia una Key Account Manager, ma vorrei emigrare a Vancouver dove abita una mia carissima amica.

Vista l’età sembra che la scelta più veloce per poter entrare è un visto di studio.
Sono stata 2 settimane a Vancouver (sono appena rientrata) per verificare le varie opzioni sono anche andata da un avvocato dell’immigrazione a farmi consigliare.

Se intraprendo un corso post degree biennale – questo mi consentirà di poter richiedere il post degree Visa di 3 anni.

Tu me lo consiglieresti?

L’altra possibilità – visto che vendo anche prodotti informatici – è di entrare come Skilled Worker in Sales (corporate sales manager) ma non ne so molto non ho ancora ben capito cosa venga richiesto. in questo campo ho 16 anni di esperianza, varranno pur qualcosa?

Secondo te se entro con un post degree – ad esempio potrebbe interessarmi Hospitality and Service Manager del Douglas College, quanto mi costerà vivere affittando una stanza in condivisione in Vancouven – non Downtown ma in una zona comunque servita dallo skytrain?
Posso soppravvivere con 20 ore settimanali di lavoro ( che sono quelle consentite dallo study permit)?

Ti ringrazio in anticipo per la tua risposta.
Maria Grazia

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michela 29/01/2021 - 13:11

ciao! ho un dubbio sui trasporti: appena arrivo all’aeroporto di vancouver, se il mio alloggio è situato a north vancouver, mi conviene pagare un taxi per attraversare tutta “l’isola” o posso noleggiare un’auto anche con patente italiana? so che in BC la patente italiana vale per 3 mesi, ma non so se deve essere riconosciuta in qualche modo. grazie!!

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Elena Vancouver 29/01/2021 - 15:05

Ciao Michela,

Puoi certamente noleggiare la macchina, non mi risulta ci sia nessun riconoscimento formale da fare per la tua patente tant’è che i turisti non ne hanno bisogno.

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