Sverige: perché ci si trasferisce in Svezia

Strandvägen, Stoccolma
Le persone sono spesso sorprese che io abbia deciso di vivere in Svezia.
La cosa che mi fa più sorridere è che i primi a essere sconvolti sono proprio gli svedesi.
Ma tu che vieni da un posto così bello? Ma tra tutti i paesi che potevi scegliere perché questo? Sarà l’amore? Il desiderio di una vita agiata? O sarà il mito della perfezione scandinava?
La verità è che non ho una risposta semplice da dare.
Quel che realmente si sa della Svezia è molto poco: è più avanti, non importa rispetto a cosa, sicuramente loro sono avanti. Così avanti che neanche si possono fare paragoni: sai in Svezia… eee ma in Svezia, qua non funzionerebbe mai… ah.
Le persone sono molto attraenti e educate ma spesso poco sorridenti, si pagano tante tasse, e fa freddo.
In realtà questo è un paese molto più complesso, come tutti i paesi rispetto ai propri stereotipi ovviamente, ma questo… Faccio fatica a trovare un punto di partenza per iniziare a raccontarvelo. Forse la sua complessità sta proprio nel fatto che non si sa da che parte prenderlo, sembra quasi pieno di contraddizioni.
Chissà, un buon modo per cominciare potrebbe essere descrivendovi il comportamento medio degli svedesi.
Trasferirsi in Svezia: come sono gli svedesi
Estremamente indipendenti e sicuri di sé, ma spesso spaventati dal giudizio degli altri. Arroganti e allo stesso tempo profondamente insicuri.
Gentili e disponibili ad aiutare sempre, eppure tendono a dare risposte generiche a domande specifiche.
Fieri di essere timidi, frustrati nell’essere timidi.
Amano il silenzio, gli spazi aperti isolati e soffrono di solitudine.
Considerano prendere un caffè insieme più intimo della nudità.
Orgogliosi di essere come sono, tristi nella consapevolezza che difficilmente cambieranno, perché a chi dovrebbero aspirare? Come direbbe una cara amica antropologa: il problema di non essere il sud di nessuno.
Un paese che sembra, vuol sembrare o è semplicemente stato disegnato come perfetto, delude alla luce di queste contraddizioni. E invece a me sembra molto umano.
È vero che ci sono tante contraddizioni negli svedesi, ma c’è anche tanta consapevolezza.
Consapevolezza nelle proprie capacità, nei propri limiti, nei propri bisogni individuali e collettivi.
C’è tanto da lavorare per tutti per trovare un equilibrio.
E in Svezia non è cosa strana che gli esseri umani non siano né perfetti né tutti uguali, e si accettano tutte le diversità, le contraddizioni, i desideri di cambiamento, le scelte personali. Perché ognuno ha il sacrosanto diritto di essere come vuole, nel totale rispetto delle libertà altrui.
Trasferirsi in Svezia: la libertà svedese
Libertà per tutti, possibilità di scegliere sempre, non importa da che famiglia vieni, non importa che lavoro fai, non importa chi fossi prima o a chi sei legato oggi.
Suona meraviglioso, la libertà suona sempre così sulla carta… Sperimentarla e rendersi conto di quanti pregiudizi e limitazioni ci si stia portando dietro è un’altra storia.
Perché qua la libertà è di tutti, non solo la tua. Sei davvero pronto ad accettare tutte le libertà? Anche quelle che sono diverse dalla tua?
Non c’è bisogno di diventare o emulare gli svedesi per questo.
Mentre leggerete queste pagine ricordatevi di tenervi strette le vostre radici mediterranee. Sono quelle che vi fanno sentire bene alla fine, credetemi. Ma osservate, cercate di capire come attraverso il rispetto, l’accettazione, la non fretta e l’indipendenza si possano creare situazioni dove le persone sono veramente libere di scegliere, in qualunque circostanza. Non è quello che vogliamo tutti alla fine?
Mi sono fermata in Svezia perché voglio vedere dove posso arrivare essendo libera di scegliere, sempre.
Come scrisse ormai qualche anno fa uno scrittore in un libro tagliante ma accurato sulla Scandinavia:
“These are the real lands of opportunity. There is far greater social mobility in the Nordic countries than anywhere else, there is far greater freedom to be the person you want to be, and do the things you want to do, up here in the North.”
The almost nearly perfect people – Michael Booth
E alla fine è questo che a me affascina di questo paese, quel che mi fa ancora lasciare messaggi sconvolti alle mie amiche: ma lo sai cosa direbbero in Svezia?
Ma lo sai come risolverebbe questo problema la Svezia?
E sai cosa ho visto oggi?
Ma lo sai …? Povere, non mi sopportano più. Sarà per questo che ho voluto iniziare a scrivere a un pubblico più ampio.

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Mi è piaciuto il tuo post soprattutto quando dici che bisogna tenerci strette le nostre radici mediterranee. Un po’ mi sono venuti in mente gli australiani anche se credo proprio che gli svedesi siano più raffinati. Paesi che offrono la libertà e soprattutto quella dal giudizio degli altri ma poi ti accorgi che come sappiamo vivere noi pur con tutti i nostri casini, quasi nessuno e almeno di questo si può essere orgogliosi. Comunque decisamente viva la libertà !
Grazie, Solare!
Il trucco dovrebbe essere non dover scegliere tra lo stile di vita mediterraneo e la liberta´dal giudizio. Se avessimo entrambe le cose ovunque sarebbe fantastico 🙂 Ma per ora tocca a noi costruirci il nostro piccolo mondo con entrambi!
ciao Valentina
per me che vivo in un paese come L’Indonesia , dove siamo tutti ammucchiati e la domanda giornaliera è “dove vai e cosa fai oggi ” ?
questo concetto di prendere un caffè insieme è più intimo della nudità , mi fa veramente sorridere
fantastico questo mondo nella sua diversità
benvenuta e brava
bru
Siii, hai detto bene, fa proprio sorridere 🙂
Grazie Cinzia
Bella l’ironia frizzante con cui descrivi dei concetti molto profondi. Non deve essere facile convivere con una cultura così diversa, eppure pare tu ti sia inserita bene!
Grazie Ilaria, ogni tanto e´divertente ogni tanto difficile, un passo in piu´ ogni settimana! 🙂
Leggendoi tuoi commenti ripensavo alla mia esperienza svedese di 44 anni fa. Ci sono rimasta 1 anno, dopo 2 trascorsi a Londra. All epoca gli svedesi erano chiusi e timidi. Credo che bevessero appunto per essere più aperti. I supermercati con pochissima scelta ed un pane scuro che, all epoca, mi faceva sognare le ciriole e rosette. Adesso invece ne vado pazza. Tutto cambia, come anche noi. In bocca al lupo!
Bevono ancora per essere piu aperti ma i supermercati sono migliorati. Si trova quasi tutto (pagandolo caro ovviamente)
Anche io mangio il pane nero a colazione ormai ahah
Crepi e grazie 🙂
Un saluto a voi tutte ed a Valentina autrice di queste interessanti ed acculturanti notizie ed impressioni su Stoccolma. Essendo maschietto, molto avanti con l’età, mi scuso se scrivo nel vostro sito. Ho un figlio che ad Agosto dovrà trovarsi all’università a Stoccolma(KTH Royal Institute of Technology) per frequentare il 5 anno di Ingegneria e soggiornerà presso il campus universitario. Navigando in internet casualmente ho trovato il vostro sito e vi ho letto con piacere ed interesse, quindi provo a scrivere fiducioso che Valentina possa darmi qualche dritta per sistemazione a Stoccolma. Io e mia moglie siamo dei genitori che lasciano la max libertà di vita e di scelta al proprio figlio, ma ritengo possa essere utile qualche alternativa per soggiornare a Stoccolma sia per mio figlio che per una eventuale nostra andata per conoscere il lagom svedese ed avere spero l’opportunitàdi qualche Swedish Fika. Fiducioso di un riscontro, mia email: a.teta@yahoo.it; un saluto a voi tutte. Antonio