Tre

di Paola - Amsterdam
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Chi mi legge da sempre sa che ogni tanto parlo di uno spago.

Oggi sono tre anni che sono in terra olandese, quindi benvenuti nel mio articolo del bilancio annuale.

Dal primo giorno in cui ho arrotolato tutte le mie cose e le ho trascinate in questo punto del mondo, sono passata attraverso riflessioni personali, occhi che guardavano la società, considerazioni sulla cultura olandese (e sugli improbabili calzini indossati dagli uomini), valutazioni culinarie, insulti sul gruppo di Italiani in Olanda (hey, ciao gente!), nuovi amici dal gruppo di Italiani in Olanda (hey, ciao gente!).

Con lo spago, il primo anno ci ho legato le impressioni di un dualismo assoluto.

Il secondo, ci ho avvolto i racconti dell’immaginario che cambia.

Il terzo, cioè questo, me lo sto per passare intorno alla vita, pronta a scendere nelle mie profondità.

Farò questo giochino dello spago ogni anno?

Può darsi.

Per ora, godiamoci il giretto attuale.

Di come sono cambiata da quando vivo qui, in sette livelli di immersione


. Livello 1 .

ho imparato a non schifarmi di nessun essere più piccolo di due centimetri

È buffo come gli esseri viventi grandi abbiano paura degli esseri viventi piccoli, elefanti con topi e umani con scarafaggi. La mia esperienza non è con gli scarafaggi, ma la quantità di specie viventi mini che ho conosciuto da quando vivo qui non si conta. Ragni alle fermate dei bus, infestazioni parassitarie animali e in case affittate, vermi di ogni forma e dimensione. Quando quest’inverno ho fatto il felice ritrovamento di feci di topo, è stato come fare una passeggiata in un giorno di sole senza vento.

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photo credits: “elephant”, zulenha

Pensate che questo inizio di classifica sia scioccante? Non vi preoccupate, adesso migliora.

. Livello 2 .

posso fare colazione con salsiccia e hamburger

Ho detto che l’articolo migliorava, non che avrei scritto cose che vi potessero piacere. Comunque sì, mi sono tolta dall’abitudine italiana di dover mangiare dolce a colazione. Come? Ascoltando lo stimolo della fame. Chi ha detto che i biscotti siano più sani del riso bianco, per esempio? È anche vero che io non sono mai stata una mangia-biscotti (ebbene no), piuttosto un’amante dei brunch, ma ecco, l’hamburger non lo avevo mai considerato. Fino a che non ho cominciato a fare i turni di notte.

E qui andiamo al livello 3.

. Livello 3 .

lavoro la notte senza addormentarmi mai

La notte sono in grado di produrre, lo sapevo già, ma non avevo mai fatto turni completi che mi invertissero il ritmo sonno-veglia. Tipicamente, ho anche un orrido riposo notturno: io e la notte non andiamo d’accordo quando si tratta di dormire, ma andiamo d’accordo in tutto il resto. Che però potessi lavorare fino alle 7 di mattina e stare sveglia fino a pranzo era proprio inimmaginabile. Per non parlare della birretta a fine turno, eh eh. In fondo è solo sera, per me: non giudicate.

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photo credits: “night”, by oh8

No, non ho un lavoro che si svolge al buio 100% (nonostante la latitudine olandese), se ve lo state chiedendo.

. Livello 4 .

so cavarmela da sola

Pensate quello che volete, qui. La questione è molto personale e non mi metterò a raccontarla nel dettaglio, ma il mio punto è semplice: non ho mai gradito quando mi dicevano “sei forte”, la prendevo quasi come un’offesa. Ma beh, avevano ragione.

E sapere di cavartela da sola è una sensazione impagabile.

. Livello 5 .

le stagioni sono due

Se vivi in Europa, le stagioni sono quattro. Se vivi alle Mauritius, le stagioni sono due. Questo per dire che prima di prendere la propria versione della vita come oro colato, da giudizi personali a tendenze sessuali a colore di pelle, sarebbe bene mettersi nei panni degli altri. Vivere e lavorare in un ambiente multiculturale mi ha insegnato a rivedere ogni frammento di presunta verità.

A questo punto vorrei fare una postilla sulle differenze razziali, ma penso che aspetterò; l’argomento è troppo vasto (e fraintendibile) per essere ridotto in una frase.

https://www.instagram.com/p/BxlE4vtom65/

. Livello 6 .

studio ancora

Qualunque cosa sia nuova o diversa da me. La parte che mi stupisce non è che studio, ma che imparo e memorizzo. E più studio, meno smetto.

. Livello 7 .

non ho voglia di tornare

A tutti quelli che ogni tanto mi scrivono ciao, ma sei ancora in Olanda?, vorrei dire sì, perché dove dovrei essere?. Se vi aspettate che torni ‘a casa’ dopo aver fatto la marachella, non è così. Partire e vivere all’estero è una scelta dettata da molteplici motivi e ognuno ha i suoi, ma la domanda “sei ancora fuori” è per chi ha avuto un trasferimento aziendale, non per chi ha scelto di partire consapevolmente. Non so bene quanto mi fermerò ancora in questa nazione, ma so che vivere non nel tuo paese di origine ti cambia in tutto – e un buffo elenco di 6 punti in cui si parla di panini a colazione è e rimane solo un buffo elenco di 6 punti. C’è molto altro. Mia cugina, che ha vissuto nello Yemen per un po’, mi ha detto questo: “Torna entro due anni, perché altrimenti poi ti perdi. Perdi la tua identità, ti distacchi dalle tue radici e diventi cittadina del mondo. Non avrai più un posto in cui sentirti a casa. E poi qui hai tua madre. A me lo ha detto un Professore che viveva all’estero da decenni, e aveva ragione. Io sono rientrata per questo”.

Già. Qualcuno torna indietro, qualcuno no (e – oh, mamma: ti voglio sempre bene). Ma è poi così grave se si è cittadini del mondo, invece che cittadini di una scatolina?

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8 Commenti

Ivano 16/06/2019 - 13:41

Cara Paola,
cittadina del mondo ti stimo da sempre. Ho letto per benino i 7 punti elencati. Sei una persona positiva e costruttiva. Obiettiva e sincera. Grazie grazie e ancora grazie per quello che scrivi, per quello che ci trasmetti, per quello che insegni sempre con passione e obiettività. Ivano

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Paola - Amsterdam 21/06/2019 - 19:18

grazie Ivano, per leggermi e seguirmi sempre nelle mie avventure!

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Amy 16/06/2019 - 14:32

Ah, Paola, quanto ti capisco – soprattutto in merito all’ultimo punto.
Ed è vero: io son fiera di sentirmi cittadina del mondo.
Sembra quasi che quando si va fuori, si debba poi automaticamente rientrare. Come se ci fosse un esordio, un punto di partenza con cui prima o poi si dovranno fare i conti. Io son fuori da 4 anni: credo che tua cugina abbia ampiamente ragione.

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Paola - Amsterdam 21/06/2019 - 19:19

Credo anche io che abbia ragione. Per questo, siamo felici così 🙂 ciao Amy, grazie per il passaggio da queste parti!

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Anna Siesto 16/06/2019 - 20:36

sempre geniale la mia sorellina, siamo lontane ahimè, ma è sempre bello leggere i tuoi pensieri…. spero di rivederti prestissimo

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Paola - Amsterdam 21/06/2019 - 19:19

Vi penso, abbracci a tutti 🙂

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Alessandra Cina 20/06/2019 - 03:12

Punto 1: ciao compagna. Qui ho tipo grandi come gatti che gironzolando nel compound (e non in casa solo perché faccio miracoli), e scarafaggi lunghi 5 centimetri in ufficio e nella macchinetta del caffè (e nel caffè spesso).
Punto 2: facciamo colazione con panini al vapore e carne di maiale venduti per strada. Una delizia, una delizia. Altro che cornetto! (E poi costano 20 cent, il cornetto 2 euro e passa).
Punto 4: siamo forti, che è la cosa più importante di tutte. Stare all’estero da sole (Stare da sole) non è una passeggiata, ma non ti senti invincibile dopo un po’?
Punto 7: Il mondo è così bello, vario e spettacolare. Perché esserne cittadini solo di un minuscolo pezzo?
🙂

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Paola - Amsterdam 21/06/2019 - 19:21

Ciao compagna. Concordo su tutto, anche se devo dire che qui i cornetti li sanno fare eccome, e a 50 centesimi! Un saluto a te e ai tuoi indesiderati ospiti 😀

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