Emozioni…
Non ricordo di quali parlasse Lucio Battisti nella sua canzone che mi sono permessa di citare nel titolo di questo mio articolo, che segna il mio ritorno come autrice di Donne che emigrano all’estero, una comunità della quale sono fiera di fare parte dal 2014.
Posso dire che quelle che provo sono tantissime, e a volte prendono il sopravvento su tutto il resto. Spesso, in questi diciotto mesi dall’ultimo scritto, ho evitato di dare loro un nome o di affrontarle, nascondendo la testa sotto la sabbia. C’é sempre qualcosa di più importante da gestire.
Succede a tutti, certo, ma é difficile quando si vive all’estero da soli, nel mio caso, con due figli ancora giovani, vent’anni l’una e quattordici l’altro, con le loro difficoltà emotive da gestire oltre alle mie; la singletudine una scelta da quando ho imparato a volermi bene e a non accettare compromessi pur di avere accanto qualcuno e alla priorità che é il benessere dei miei figli prima del mio.
Emozioni…
Ho tentato di gestirle da sola, per anni, durante i quali sono state un misto di sentimenti di colpa per avere lasciato la famiglia in Italia, comuni a tutte noi expat, e non avere dato ai miei figli una famiglia “tradizionale”; di pressione per le responsabilità economiche; di difficoltà e ambizioni lavorative; di amore per la persona sbagliata e di solitudine.
Gestite come? Mangiando. Abbuffandomi fino a stare male, il cibo consolazione e condanna, a soffocare le emozioni e un quotidiano difficile in termini di mobilita’, vestiario e salute. Ha funzionato finché non ha funzionato più. E allora ho chiesto aiuto. Sono stata fortunata, l’ho trovato, sia per me sia per i miei figli, le cui emozioni mi trovo a gestire, per poi affrontare le mie.
Emozioni…
Belle, tante, indimenticabili… quelle che rendono ogni giorno speciale, la felicità nelle piccole cose.
E poi quelle legate alla scomparsa mia mamma, che ho chiuso in un immaginario barattolo di vetro nel timore, vero? presunto?, che affrontarle significhi cadere a pezzi, un “lusso” che non posso permettermi.
Emozioni…
Quelle che vorrei raccontarvi ma che sono ancora così raw che mi é impossibile farlo: il motivo dietro la mia assenza da questo blog. Sono rimasta presente tramite il nostro profilo Instagram perché raccontare un immagine non scava così a fondo come lo scrivere per una persona come me che parte dal proprio se per raccontare qualunque cosa. Ne ho sentito la mancanza, mi siete mancati voi; e allora, dopo tanto procrastinare, eccomi qui, a rompere il ghiaccio, a scoperchiare un po’ il barattolo.
Strano come le parole trovino vita propria o seguano un filo completamente diverso da quello pensato prima che prendessero vita su questo foglio bianco virtuale, come le…
Emozioni…
“Tu chiamale, se vuoi, emozioni”.
Chi sono
4 Commenti
Bentornata, Elena! Saperti di nuovo attiva sulle pagine di Donne che Emigrano è una grande, grandissima, gioia! È bello sapere di poter leggere le tue parole ancora una volta perché, come già ti dico sempre, arrivano dritte al cuore. Un abbraccio!
Grazie Samanta!
ciao,
Elena
Bentornata!
Mi riconosco tantissimo nelle tue parole e racconti: vivo in UK da quasi 9 anni, sono mamma single da quasi 3 e il mio rapporto con il cibo è ancora da migliorare. In una città come Londra che va sempre più veloce, a volte è importante fermarsi e ascoltarsi, per poi ripartire.
Ciao Cristina,
grazie! dove sei in UK?
La parte migliore e’chiudere la porta di casa e lasciare fuori il mondo per un po’.
Ciao
Elena