Gli uffici pubblici in Germania: la mia prima volta!
Il nostro trasferimento in Germania è stato agevolato grazie alla mia Renault Clio, la mia citycar di colore rosso fiammante che ho tanto usato nei tragitti casa-lavoro e verso Mestre dove viveva Matteo, il mio ragazzo.
L’ho portata con me, sapendo benissimo che avrei dovuto immatricolarla entro 6 mesi dalla data della registrazione qui a Norimberga.
Essendo poco fluente in tedesco, la prima volta alla Kfz-Zulassungsstelle (Motorizzazione Civile in tedesco) siamo stati assieme e, con nostro stupore, ci siamo accorti che anche al punto informazioni preferiscono parlare in tedesco.
Visto che a quest’ufficio si rivolgono molti stranieri, pensavamo anche almeno con l’inglese si riuscisse a comunicare: invece no!
Dopo aver preso appuntamento, ci sono andata da sola.
Mi sono informata sulla documentazione necessaria per l’immatricolazione con il mio tedesco maccheronico misto a un po’ di inglese e, alla mia richiesta se qualcuno parlava inglese, una giovane impiegata mi ha risposto: “qui siamo in Germania, si parla tedesco”.
Se pensate che le cose funzionino diversamente rispetto a quelle negli uffici pubblici italiani, non è così, almeno qui a Norimberga.
Norimberga non è una città cosmopolita e multietnica come Berlino e Monaco.
In quell’occasione, decisi di non immatricolare l’auto: provavo frustrazione mista ad arrabbiatura perché non ero riuscita a comunicare e a instaurare poca empatia.
Presi di nuovo appuntamento via internet per poi scoprire che, agli ausländer – agli stranieri – non è consentito prenotare l’appuntamento online. Quindi arrivai e rifeci la coda.
Assieme a tutta una serie di documenti, dovevo consegnare anche le targhe italiane che, a differenza di quelle tedesche, non si sfilano ma devono essere letteralmente staccate dal portatarghe a cui sono fissate.
La procedura burocratica è di per sé abbastanza veloce e snella: ritiro del certificato di proprietà e del libretto di circolazione italiani, pagamento dell’imposta per l’emissione dei nuovi documenti tedeschi (circa 31 Euro), compilazione di un formulario dove indicare il proprio conto bancario per il pagamento del bollo, ed assegnazione del numero di targa (se volete, potete personalizzarla pagando qualcosa in più).
Poi, bisogna stampare le targhe in uno dei chioschi generalmente situati appena fuori dagli uffici.
Ho presto constatato che le targhe disponibili erano più lunghe rispetto alle mie precedenti e, cosa più importante, anche più lunghe rispetto ai portatarghe che erano ancora fissati all’auto.
L’ho fatto presente ma mi è stato risposto le targhe tedesche hanno queste dimensioni.
Quindi ho dovuto farle stampare (36 Euro). Vengono poi apposti degli bollini adesivi (relativi alla regione e alla scadenza della revisione TṺV) e per loro sei a posto.
Peccato che, ahimé, ero rimasta con le 2 targhe letteralmente in mano!
Mi servivano un trapano e dei nuovi portatarghe per finire il lavoro.
Ero alquanto affranta perché ero sola, non ero riuscita ad esprimermi e farmi capire in tedesco se non attraverso delle foto scattate con il cellulare e il mio tedesco misto ad inglese. Inoltre, avevo paura a circolare con l’auto senza targhe.
Fortuna volle che avessi conosciuto, poco tempo prima, un connazionale proprietario di un’autofficina. Quindi lo chiamai e, ad un prezzo speciale, concluse il lavoro.
Di tutta quest’esperienza mi rimangono due pensieri un po’ contrapposti tra di loro.
Quei momenti in cui mi sono sentita sola, non essendo ancora fluente in tedesco e ricevendo poca empatia dalle persone circostanti, rifugiarmi nella mia lingua madre, l’italiano, e nell’aiuto di un connazionale per me è stato fondamentale, prezioso e risolutivo.
Non sempre ci sarà questa “via d’uscita semplificata” però, quando c’è, perché non usarla?
Dall’altro canto sento che, in questa mia nuova veste di studente full-time di tedesco, sto imparando una lezione molto importante: l’emancipazione sociale qui passa necessariamente attraverso la conoscenza della lingua.
Come avviene nella vita, per raggiungere i miei obiettivi devo superare varie prove mediante un costante impegno e senza abbattermi alle prime difficoltà.
Chi sono
14 Commenti
Ho vissuto sette anni ad Augsburg,vicino Monaco.La tua frustrazione e’ stata la mia.Ogni volta,quando ho registrato i cani a nome mio,per il permesso di soggiorno,per la tessera sanitaria,ecc..Mai ho trovato apertura verso gli “auslender”.Ho scoperto con il tempo che la Baviera e’ una delle regioni oiu’ ostiche.Sembra che ti dicano : te lo devi meritare di stare qui.Al contrario di posti piu’ a Nord dove sono multiculturali e aperti alle novita’.
Tatiana,Oslo
Sono d’accordo con quanto dici – sembra che ti dicano: te lo devi meritare di stare qui – e aggiungo che ho l’impressione che ponderino molto le persone, che prima di aprirsi ti “studino”, ma penso anche che, da metà veneta e metà trentina quale sono, abbia sicuramente molti punti in comune con i bavaresi 🙂
Bravissima Giulia. Bell’articolo scritto bene.
Grazie Gio, so che posso contare sul tuo giudizio da esperto 🙂
Bellissimo articolo Giulia. Mi rivedo in tanti punti quando appena arrivato in Italia parlicchiavo a mala pena l’Italiano! Ma stai serena che le cose non possono che migliorare! E se ti può consolare provo tanta empatia per te! Coraggio!
Grazie Jo, eh lo so che mi capisci! Eh spero che riuscirò a parlare in tedesco come tu parli in italiano 🙂 Quest’articolo si riferisce proprio al primo impatto con questa città..ora che ho iniziato il corso di tedesco, capisco di più e riesco ad interagire meglio con le persone, va decisamente meglio.
Posso dirti che l’esperienza con gli uffici a Berlino è analoga, se non più dura: si ha la sensazione di essere visti con disprezzo e sicuramente nessuna empatia!
Grazie del tuo feed back Alessandra da Berlino, onestamente non l’avrei detto..la capitale tedesca cosmopolita e piena di lavoratori stranieri com’è!
FREIBURG medesima storia.
E comunque in generale tanta difficoltà negli uffici pubblici, nonostante la buona conoscenza della lingua, ho notato una competenza spesso parziale della materia e poca co.unicazione tra colleghi. Insomma molto poco zufrieden cn la burocrazia tedesca
Pensavo meglio.
Grazie del tuo feedback Marianna da Freiburg. Io ho avuto l’impressione che tutta questa burocrazia sia socialmente accettata e gradita dal popolo tedesco, direi molto meno dagli stranieri. Pensati che il fattore maggiormente decisivo nella scelta dell’assicuratore per la macchina è stata la conoscenza dell’inglese perché in questo momento devo sentirmi sicura di poter comunicare in caso di necessità…
…posso soltanto ricordare le mie esperienze in merito: arrivato a Monaco con la mia Lancia Delta, nel 1985, dopo i sei mesi di prammatica mi ero recato al servizio apposito per il cambio-targa… nella stessa mattinata, al termine dei vari passaggi da uno sportello all’altro, tutti perfettamente organizzati e senza alcun problema, ero uscito con la targa Monaco già regolarmente attaccata… Otto anni dopo, al rientro a Roma, per il nuovo cambio-targa (da targa tedesca a targa Roma) erano state necessarie diverse settimane di incazzature (!) per i continui problemi che venivano frapposti, fino ad arrivare, esasperato, a protestare con un responsabile di servizio con minaccia di denuncia per mancata corresponsione di servizio pubblico, regolarmente pagato (!). L’impressione chiaramente ricevuta era che si volesse penalizzare una richiesta diretta al P.R.A. (tramite il servizio Motorizzazione Civile) senza passare da un “tramite privato”, alias bustarelle… Piaccia o no così funziona, purtroppo, in Italia… 🙁
Grazie per il feedback Claudio, spero decisamente di non dover fare l’operazione inversa in Italia e quindi rifare tutta la trafila. La mia impressione è che qui sia relativamente veloce e chiara, ma senza una buona base di lingua diventa molto più difficile..anche per tutto quello che segue..assicurazione, revisione, cambio ruote ecc.
Grande Giulia non mollare, fagliela vedere! Mi hai fatto venire in mente quando facevo la guerra negli uffici di Pechino per qualsiasi cosa! bei tempi, quando torni a casa soddisfatta per avercela fatta di fronte alla avversità! Baci 🙂
Questo è stato davvero l’inizio e il primo impatto, ora col corso e con il passare del tempo va meglio..la strada è ancora lunga ma sono sicura che le soddisfazioni arriveranno! Grazie Fox baci 🙂