E’ Natale e alzi la mano quante di voi lo stanno trascorrendo fuori dall’Italia.
La prima volta che dissi a mia madre che non sarei rientrata per le vacanze natalizie ci furono svenimenti, pianti e isterismi collettivi.
Non fu una scelta facile, anzi non fu nemmeno una vera scelta: non avevo ferie da poter prendere, mi ero trasferita da pochi mesi in un nuovo paese e avevo lasciato partner e amici in quello vecchio. Il mio morale era quello delle grandi occasioni… andate male!!
Sentivo il bisogno di ricaricare le batterie mentali in relativa tranquillità. Ma in quale parte del mondo Natale fa rima con tranquillità e quiete?! Certamente non qui in Scandinavia, dove le decorazioni iniziano ad essere appese da Halloween e la gente fa incetta di anatre come se non ci fosse un domani. E così, mio malgrado, mi ritrovai trascinata nell’effervescente spirito di attesa fatto di marzapane, candele dell’Avvento e mercatini.
Non avevo mai sperimentato un Natale “straniero” prima di allora. Durante la mia vita in Norvegia, ero sempre riuscita a rientrare per le feste. Vivevo Dicembre come un count-down verso il giorno in cui avrei preso l’aereo, destinazione Italia. Mi sono così ritrovata a riflettere sul significato che questa festività può assumere per noi espatriate, e sul valore che gli viene assegnato da coloro che ci aspettano a casa.
Decisi così di prendere telefono e mandare un paio di messaggi ad alcune ragazze che avevo appena conosciuto in città, anche loro straniere, e chiedere se volessero celebrare insieme il 25.
<…venite da me, cuciniamo assieme qualcosa… un tipico piatto danese!>
La sorpresa dall’altro capo dello schermo del telefono, credo, fu tanta: ci avevo parlato solamente una volta, in un pomeriggio domenicale, tra una tazza di te prima e una pizza dopo. Si era creata un’ottima intesa fin dall’inizio e quindi, perchè no? Sapevo che anche loro non sarebbero rientrate nel loro Paese: quale occasione migliore per ripetere la piacevole atmosfera che già avevamo sperimentato?
Quell’anno trascorsi una splendida giornata di Natale, insieme a 3 ragazze quasi sconosciute, cucinando flæskesteg med kartofler og rødkål, un altro piatto tipico del Natale danese.
Non sono certa eseguimmo la ricetta seguendo esattamente tutti i dettami danesi, ma il buon risultato fu confermato dall’assenza di avanzi nei nostri piatti 🙂
A chi di voi è a casa in Italia, auguro un sereno Natale, ricco di dolci sorrisi e abbracci!
A chi, invece, lo sta trascorrendo nella nuova patria, per scelta personale o per inevitabili conseguenze, auguro un sereno Natale, ricco di dolci sorrisi e abbracci… perchè non importa davvero dove lo festeggiate, l’importante è che lo facciate a vostro modo!!!
And med æbler, anatra con mele, classico della tradizione natalizia danese.
Maiale arrosto (rigorosamente servito con pelle croccante!), patate( bollite e caramellate) e cavolo rosso.
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