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Io mi vaccino contro il Covid…a Bali?

di Cinzia Gallastroni
Io mi vaccino

Io mi vaccino contro il Covid…a Bali?

Io mi vaccino

Io mi vaccino

Io mi vaccino, e dalla prima notizia sulla possibilità di vaccinarsi apparsa ai tg e su notiziari vari, lo sto ripetendo mentalmente come un mantra.

Solo un anno fa non avrei mai pensato di scrivere un articolo come questo, ma solo un anno fa non avrei immaginato nulla di quello che è realmente successo.

Io ho sempre guardato con sdegno ogni tipo di medicinale, sono una di quelle che se ha il mal di testa preferisce sopportarlo un’intera giornata prima di prendere una semplice pastiglia.

Sono la stessa che adesso è in smania, pronta a mettersi in fila per farsi fare una stramaledetta puntura.

Voglio avere tra le mani la mia certificazione di avvenuta vaccinazione, non perchè credo nel vaccino, figuriamoci, in questo momento non credo proprio a nulla, ma penso che sia l’unico modo per riprendermi la vita che avevo prima del coronavirus, o almeno qualcosa che le assomigli.

Cerchiamo di capire insieme cosa è successo a tutti noi nell’ultimo anno.

Covid-19, da dove vieni e cosa sei

Sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus-2 è il nome dato al nuovo coronavirus del 2019. Covid-19 è il nome dato alla malattia associata al virus.

I coronavirus sono virus comuni in specie animali come i pipistrelli e i cammelli, alcuni di questi possono evolvere e infettare anche l’uomo.

Il virus è molto aggressivo e si trasmette facilmente per via orale, tramite le goccioline del respiro, gli starnuti o colpi di tosse, attraverso le mani non ben lavate e igienizzate. Il virus non rimane sospeso nell’aria, ma può sostare sulle superfici contaminandole per un breve tempo.

Gli scienziati stanno ancora studiando quando e dove è nato il coronavirus, ma soprattutto com’è avvenuto il contagio all’essere umano.

Diverse le ipotesi, la più accreditata è quella che sembra condurre al Huanan Seafood Wholesale Market, nella città cinese di Wuhan, dove sembra essere avvenuto lo spillover (con questa parola si definisce il passaggio animale/uomo).

Forse tutto nasce da un pipistrello che ha diffuso il virus attraverso un animale ospite come un pangolino.

Ma voi lo avete mai visto un pangolino? Un animaletto curioso, timido e assolutamente innocuo, l’unico mammifero al mondo coperto da scaglie e grande goloso di formiche. Che colpa può avere la povera creaturina?

Purtroppo questo fantastico animaletto è a rischio estinzione, e a minacciare la sua sopravvivenza c’è un orribile mercato di contrabbando, per mangiare la sua carne e per usare le sue scaglie, utilizzate in alcune medicine tradizionali.

pangolino

pangolino

Sintomi del Covid

Il virus una volta contratto ha un periodo di incubazione tra 2 -11 giorni, fino a un massimo di 14.

I sintomi del Covid-19 variano in base alla gravità della malattia, ma è possibile anche la totale o quasi assenza di sintomi, come accade negli asintomatici.

Di solito il virus si manifesta con febbre, tosse, mal di gola, mal di testa, raffreddore, debolezza, perdita improvvisa dell’olfatto, perdita del gusto, affaticamento e dolore muscolare.

Nei casi più gravi, polmonite e insufficienza respiratoria, che potenzialmente portano alla morte.

Per confermare la diagnosi di Covid-19 è necessario fare un esame specifico di laboratorio tramite un tampone faringeo.

Come si previene il Covid

Fino a gennaio l’unica maniera per prevenire il Covid-19 era attraverso l’adozione di tante regole.

Alcune di queste sono semplici regole d’igiene e buona educazione che abbiamo ricevuto fin da bambini.

  • Starnutire e tossire in un fazzoletto o coprendo bocca e naso con l’incavo del gomito.
  • Lavare le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone.
  • Evitare di toccare bocca, naso e occhi.
  • Tenere pulite e disinfettare le superfici e gli oggetti che si usano di frequente.

Ma altre regole ci fanno seriamente pensare, poiché a lungo andare possono creare gravi problemi comportamentali verso gli altri.

  • Mantenere almeno un metro di distanza dalle altre persone.
  • Evitare strette di mano e altri contatti ravvicinati.
  • Evitare ogni forma di assembramento.
  • Rimanere a casa e uscire solo per motivi di lavoro, salute o per fare la spesa.
  • Usare la mascherina.

La pandemia, infatti, ha creato tanti problemi: una grave crisi economica, difficoltà di socializzazione e malessere psicologico.

A risentire di questo grave problema potrebbero essere soprattutto gli operatori sanitari, così provati dallo stare in prima linea, gli studenti cui vengono a mancare la socializzazione e le regole scolastiche, i familiari dei pazienti che hanno avuto malati o morti causati dal Covid-19. Ma anche tutti quelli che già avevano uno stato mentale precario e che si troveranno ora in condizioni socio-economiche gravi.

Ma non solo, tutti noi stiamo diventando diffidenti e schivi verso gli altri, e questa non è un bella cosa.

Il mondo ha detto stop

Il coronavirus ha diviso il mondo come mai era successo nell’era moderna, ma allo stesso modo esso è stato giusto unendolo nella sua tragicità, senza badare al colore della pelle o alla latitudine.

(Ultimi dati OMS. Fonte: Health Emergency Dashboard, 15 Gennaio ore 12.50 am)

  • 91.492.398 casi confermati nel mondo dall’inizio della pandemia
  • 1.979.507 morti

La peggiore crisi economica mondiale dal 1870, che potrebbe portare a un drammatico aumento dei livelli di povertà. Soprattutto nei paesi in via di sviluppo e nelle economie emergenti, perdita di posti di lavoro, difficoltà nell’accesso all’assistenza sanitaria e alla scolarizzazione.

Un anno che potrebbe aver cancellato tutti i progressi fatti negli ultimi anni per ridurre le disuguaglianze e la povertà.

A che punto siamo con i vaccini?

Vaccine COVID-19

Vaccino COVID-19

Eccoci arrivati a quella che potrebbe essere l’unica via di uscita da questa disastrata situazione, l’arrivo del vaccino.

Tanti paesi e tantissimi operatori, hanno lavorato incessantemente alla realizzazione di un qualcosa atto a combattere il terribile coronavirus.

In molti ci sono riusciti e oggi, gennaio 2021, diversi vaccini sono pronti, ma non senza polemiche e dubbi sulla loro affidabilità e protezione.

Dopo essere stati per mesi tutti primari di medicina, virologi, consulenti di economia mondiale, complottisti, negazionisti, e chi più ne ha più ne metta.

Aver fatto nostre parole nuove come virus, pandemia, mascherina, lockdown, smart working, homeschooling. Adesso possiamo aggiungere al nostro vocabolario Pfizer, Moderna, BioNtech, AstraZeneca, Sinovac, Sputnik V… A questo punto è ovvio che ci divideremo in quelli che vogliono il vaccino, quelli che lo rifiutano, e quelli indecisi che non sanno cosa fare.

Il primo vaccino ad essere autorizzato in Unione Europea è stato il Comirnaty di Pfizer-BioNtech.

Il 27 dicembre 2020 è stato definito Vaccine Day per via delle prime dosi iniettate, il 6 gennaio è stato autorizzato anche il vaccino Moderna, e al momento le categorie che riceveranno i vaccini sono:

  • personale sanitario e sociosanitario
  • ospiti e personale dei presidi residenziali per anziani
  • dagli 80 anni in su
  • dai 60 ai 79 anni
  • persone di ogni età che soffrono di più di una patologia cronica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità

Quali sono i vaccini per chi non vive in Europa?

Non conosco la realtà di tutto il mondo, in Indonesia sono già arrivate diverse dosi di CoronaVac dell’azienda Sinovac, il vaccino cinese che ha fatto parlare della sua attendibilità e copertura, ma che può essere conservato a temperature tra i 2 e gli 8 gradi centigradi, il che lo rende perfetto per le fragilità logistiche dei paesi in via di sviluppo.

Oltre ad attendere il via libera dalla sanità per la somministrazione, in Indonesia si è dovuta anche affrontare la questione religiosa, infatti non è stato possibile usarlo prima che le autorità islamiche avessero dichiarato il vaccino halal, ovvero ammissibile per i credenti musulmani, senza l’assoluta presenza di derivati del maiale.

Il governo indonesiano ha già iniziato a vaccinare, dando priorità alle fasce considerate ad alto rischio, tra cui gli operatori sanitari e i funzionari pubblici, per poi passare alla popolazione nella fascia di età 19 – 59 anni, considerata la forza lavoro del paese e anche quella che si sposta maggiormente.

Tutti i paesi, anche quelli in via di sviluppo, hanno fretta di iniziare le vaccinazioni, e la Cina sta distribuendo i suoi preparati a decine di stati esclusi o penalizzati nella vendita dei preparati occidentali.

Adesso il pensiero comune sembra essere: meglio averne uno, anche con un livello basso di protezione, che nulla.

E agli expat che vaccino toccherà?

Che cosa toccherà agli italiani espatriati che vivono in Asia, Africa, e altri paesi in via di sviluppo o fuori dall’Europa? Ci vaccineranno nel paese dove viviamo, o la cosa migliore per noi sarà quella di tornare in Italia?

Quando arriverà il nostro momento, avremo la possibilità di scegliere dove vaccinarci?

Queste sono solo riflessioni, scritte d’impulso in una giornata di pioggia tropicale. In fondo che importa dove farò e come si chiamerà il vaccino, presto farà parte anche lui della mia vita.

Come dice la mia amica Serena, se ti fanno il vaccino cinese e ha effetti collaterali, al massimo inizierai a dire che ti chiami Blu!

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