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Viaggiare in treno in Olanda

di Paola - Amsterdam
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Viaggiare in treno in Olanda

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Da Schiphol per: Amsterdam: 4.50 EUR / Den Haag: 8.90 EUR / Eindhoven 21.10 EUR / Maastricht 27.13 EUR / Rotterdam: 13 EUR / Utrecht: 9.20 EUR

Passo tutti i miei giorni in treno.

Non che mi dispiaccia, mi dà questo senso di movimento, indispensabile per come sono fatta.

Per andare a lavorare, faccio tappa all’aeroporto di Amsterdam.

Diciamo che di umanità ne vedo parecchia, e di treni pure.

La gente qui prende il treno come una persona di un qualunque altro paese prende la metro o l’autobus. 

Questa abitudine confonde l’expat e gli fa dire che il treno in Olanda è carissimo.

Ma ecco come stanno le cose: la tratta più lunga che si possa percorrere da sud a nord è di poco più di 4 ore. Si parte da Maastricht, si arriva a Groningen, e lo si fa con 26 euro e 50. In questo paese si va da Amsterdam all’aeroporto in 15 minuti, da Rotterdam a L’Aia in 30, da Haarlem a Leiden in 25. Praticamente il tempo che ci metto io ad andare a fare la spesa.

Va da sé che, se lo straniero che vive qui deve pagare 10 euro per un’ora di trasporto, grida al furto. Ma alla fine stiamo parlando di un treno, quindi che vi aspettate?

In pratica, i treni sono economici: la spesa massima che può capitare è di 28 euro a tratta. Pensate ancora che sia troppo? Roma – Milano a tariffa piena costa 200 euro andata e ritorno. Per cui sì: i treni sono economici.

Chi è residente può contare su innumerevoli forme di abbonamento.

Fanno risparmiare parecchio, a seconda di come viaggi: tratte, orari, giorni della settimana, età, pacchetti speciali per gruppi, tariffe combinate per liberi professionisti.

Come turisti, potete acquistare il titolo di viaggio in stazione alle biglietterie con l’omino che risponde in olandese e inglese, o alle macchinette che sono programmate in 4 lingue diverse.

In alternativa, potete farvi furbi e gugolare per cercare come si viaggia in maniera pratica, e venire così a scoprire l’esistenza della mitica tessera blu ricaricabile che ti leva lo smazzo di comprarti i biglietti ogni volta.

Quando viaggiate con la tessera, l’essenziale è che ci siano sempre 20 euro di fondo o la porta automatica, molto semplicemente, non si apre. Se non siete pratici di biglietterie e lingue straniere, consiglio di caricare subito l’importo necessario per far aprire la benedetta porta all’andata e al ritorno, oppure rischiate di ritrovarvi confinati nella città che avete visitato.

Se vedete gente con delle tessere gialle in mano, sono quelle degli abbonamenti – non sono per voi. Le tessere blu non sono nominative, e ve le potete passare tra amici e familiari o rivenderle se avete il gene del business.

L’ultima volta che ne ho comprata una, tre anni fa, costava 7 euro e 50.

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Stazione di Utrecht

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Stazione di Zaandam

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Stazione di Amsterdam Bijlmer Arena

Nelle stazioni olandesi, le indicazioni sono chiare ed efficaci; l’unica cosa che può confondere è il fatto che alcuni binari sono sdoppiati in A e B, quindi bisogna fare attenzione al treno in cui si sale.

Prima di svolgere questa azione, comunque, ricordate di far scendere gli altri prima di tutto: qui la regola “entra e spingi” non vale molto. Gli olandesi credono che alcuni di loro siano grandi maleducati, ma voi, italiani, sapete bene cosa significa prendere un mezzo pubblico nel nostro paese di origine. Qui vi assicuro che sono dei conti.

A proposito di educazione, nei treni olandesi ci sono le carrozze-silenzio.

Si riconoscono dalla indiscutibile scritta ‘silenzio’, che si legge già da fuori. Nelle carrozze silenzio si fa silenzio, e non si schiamazza nemmeno al cellulare. Le uniche persone che infrangono la legge in queste carrozze sono gli imbevuti d’alcool e i turisti. Personalmente apprezzo molto le carrozze silenzio, ci faccio grandi pisolini.

All’interno dei treni, ci sono schermi che proiettano costantemente le informazioni sul percorso, più eventi culturali e una quantità abominevole di pubblicità sulle attività della Società Ferrovie.

La pecca dei treni olandesi è forse la scarsa considerazione per il bagaglio.

D’altra parte, è anche vero che la maggioranza dei viaggiatori, come detto, sono pendolari, e l’ingombrante rettangolo compare principalmente sulle tratte che coinvolgono l’aeroporto. Scordatevi l’ampio spazio bagagli dedicato da Trenitalia ai propri clienti (ah ah ah, non sto scherzando), ma godetevi il fatto che nessuno protesterà se la vostra valigia sarà in mezzo alle scatole. Bellezze d’Olanda e civiltà.

I treni sono di due tipi: intercity e sprinter.

Uno è più veloce, uno è il regionale del caso. Sbagliato: è lo sprinter, il regionale! Mentre gli intercity sono tutti uguali – più o meno nuovi, a due piani come gli autobus inglesi, gli sprinter sono su un solo livello e senza bagno. Avete letto bene: i treni che ci impiegano una vita sono senza bagno. La circostanza può tramutarsi in tragedia.

Forti dell’esperienza di bevitori di birra, però, gli olandesi sono arrivati a capire che il bagno è importante anche nello sprinter e quelli nuovi per fortuna ne sono dotati.

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I nuovi sprinter. Quella cosa rotonda sullo sfondo è il mitico bagno

La cosa interessante di tutti questi treni è che non c’è differenza di costo tra loro: si paga esclusivamente per la prima o seconda classe, e per la tratta geografica. La differenza tra le due classi è che in prima i sedili sono rossi e di materiale apparentemente più wow.

Non c’è servizio a bordo tipo carrozza ristorante: rifornitevi prima di salire.

Ogni stazione è dotata di almeno un angolino pit-stop. Più le stazioni sono grandi, più angolini pit-stop si possono trovare, nell’ordine: baretto Kiosk, supermercato Albert Heijn To Go che è un ladro patentato e vende tutto al doppio del prezzo, chioschetto del fritto, Burger King, negozio generico Hema, librerie, negozi di abbigliamento.

Nell’atrio delle stazioni principali, poi, c’è un pianoforte.

Lo può suonare chiunque: ti siedi e dai vita a un concerto. Immagino sempre che un giorno un talent scout passi di lì per caso e cambi la vita a una di quelle persone. E’ bellissimo sentir suonare il piano quando la stazione è deserta.

All’interno, alcuni treni sono a strisce colorate e sono generalmente quelli che passano per Rotterdam. Altri treni presentano una simpatica decorazione adesiva che rende la carrozza un salotto.

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Deliziosa! La voglio a casa!

Altri ancora hanno un orrendo pattern di osceni bacarozzi che ti seguono pure in bagno, e dio solo sa perché secondo gli olandesi lo scarafaggio, che è una delle cose più zozze che si possano trovare, dovrebbe abbinarsi a un treno e alla sua toilette.

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Very dubbia decorazione di interni

Ma la cosa più affascinante dei treni olandesi è senza dubbio il personale di bordo che annuncia le stazioni.

E’ qualcosa di sublime, che meriterebbe la pubblicazione di un libro. Molti annunci sono in doppia lingua olandese – inglese, ma questi individui si sbizzarriscono nella loro lingua madre regalando dall’altoparlante innumerevoli sorrisi. A titolo esemplificativo, abbiamo assistito a:

“Signore e signori, buonasera”

“Salve cari amici”

“Benvenuti di cuore a bordo del treno”

“Siamo a Rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrotterdam”

 “Non dimenticate il bagaglio. Mi raccomando! Il bagaglio! Non dimenticate il bagaglio!”

 “Stiamo entrando in stazione!” (– treno si ferma inaspettamente –) “…ma prima stiamo fermi un po’ in questo punto.”

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Stazione Centrale di Amsterdam

Non ho accennato a ritardi e cancellazioni perché ne ho già scritto in altri articoli sulla pagina facebook del mio blog personale, e perché di norma i treni sono puntuali.

Ecco, già lo sento il coro di voci che si sta alzando del “non-è-verooo, basta con questo mito che i treni in Olanda funzionano!”, ma la verità è che i treni in Olanda funzionano, soprattutto se sei abituato agli scioperi francesi, ad aspettare l’autobus un’ora in Italia o un treno due ore in Romania, quindi di che stiamo a parlà. E a me piace fare paragoni, in questo caso, perché li trovo molto più produttivi per l’animo piuttosto che struggersi lamentandosi di un ritardo che comunque non possiamo controllare.

Sarà che in treno ci vivo.

E l’ultima volta che mi hanno cancellato il treno per lavori programmati, mi hanno spedito a casa un buono per un caffè gratis. Ve la immaginate Trenitalia che distribuisce buoni, andrebbe fallita in 36 ore.

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stazione di Hilversum

Dunque, ricapitolando, viaggiare in Olanda è facile.

Tutti parlano inglese e sono generalmente disponibili ad aiutarvi e a rispondere a domande.

I biglietti si comprano ovunque e le stazioni sono fornite di provviste.

Andate e gioite, oh turisti, perché avete multiple scelte!

Potete visitare la vicina Francia (in tre ore siete sotto la Tour Eiffel) in un elegante treno-macaron, o l’olando-francese Belgio in un treno che sembra uscito dal secolo scorso.

Potete fare colazione ad Amsterdam, pranzo a Rotterdam, gelatino a L’Aia e aperitivo a Utrecht tutto in un giorno.

Se volete andare a L’Aia, comunque, vi do una dritta: dovete seguire le indicazioni per Den Haag e chiedere in inglese di The Hague. Siamo pur sempre in Olanda, alcune città hanno i loro nomi tradotti per semplificare la vita agli stranieri e questa è la lingua dagli sputazzi impronunciabili.

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Den Haag, aka The Hague, aka L’Aia

E se proprio non sapete dove andare, recatevi in stazione e scegliete una destinazione a caso: il viaggio in treno in Olanda a volte merita il viaggio stesso.

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